Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
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Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
I tre armatori napoletani Gianluigi Aponte (Msc Crociere), Emanuele Grimaldi (Grimaldi Lines) e Vincenzo Onorato (Moby Lines) annunciano la creazione di una nuova società, la Compagnia Italiana di Navigazione, per rilevare Tirrenia. “La condivisione delle radici napoletane ed il profondo attaccamento alla città – si legge in una nota – hanno indotto i tre armatori a preservare il patrimonio che l’azienda di Stato rappresenta per il tessuto socio-economico locale, sia in termini di impatto occupazionale che di redditi distribuiti”.
Alla base, la costruzione di una società autonoma e indipendente, dotata di una propria ‘governance’, che possa operare in modo efficiente ed orientato al mercato, supportata dalle competenze di tutti i soci, pur senza essere controllata da nessuno di essi in particolare. L’iniziativa ha già attirato l’attenzione della Provincia di Napoli. “Ho chiesto all’assessore Di Stefano di sostenere in tutte le sedi competenti, la cordata degli armatori napoletani creata per rilevare la storica compagnia di navigazione Tirrenia”, dichiara il presidente dell’amministrazione Luigi Cesaro. “Aponte, Grimaldi e Onorato sono tre stelle del firmamento armatoriale internazionale che insieme potrebbero creare a Napoli il polo di un servizio traghetti tra i più forti del Mediterraneo”. Per Cesaro, quella messa in campo dai tre armatori “è una dimostrazione di forza del mondo imprenditoriale partenopeo in un settore trainante, quale quello marittimo, per l’economia del territorio provinciale”.
Alla base, la costruzione di una società autonoma e indipendente, dotata di una propria ‘governance’, che possa operare in modo efficiente ed orientato al mercato, supportata dalle competenze di tutti i soci, pur senza essere controllata da nessuno di essi in particolare. L’iniziativa ha già attirato l’attenzione della Provincia di Napoli. “Ho chiesto all’assessore Di Stefano di sostenere in tutte le sedi competenti, la cordata degli armatori napoletani creata per rilevare la storica compagnia di navigazione Tirrenia”, dichiara il presidente dell’amministrazione Luigi Cesaro. “Aponte, Grimaldi e Onorato sono tre stelle del firmamento armatoriale internazionale che insieme potrebbero creare a Napoli il polo di un servizio traghetti tra i più forti del Mediterraneo”. Per Cesaro, quella messa in campo dai tre armatori “è una dimostrazione di forza del mondo imprenditoriale partenopeo in un settore trainante, quale quello marittimo, per l’economia del territorio provinciale”.
capitano- Secondo Commissario
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Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
Se le promesse vengono mantenute, mi sembra una buona cosa.capitano ha scritto:I tre armatori napoletani Gianluigi Aponte (Msc Crociere), Emanuele Grimaldi (Grimaldi Lines) e Vincenzo Onorato (Moby Lines) annunciano la creazione di una nuova società, la Compagnia Italiana di Navigazione, per rilevare Tirrenia. “La condivisione delle radici napoletane ed il profondo attaccamento alla città – si legge in una nota – hanno indotto i tre armatori a preservare il patrimonio che l’azienda di Stato rappresenta per il tessuto socio-economico locale, sia in termini di impatto occupazionale che di redditi distribuiti”.
Alla base, la costruzione di una società autonoma e indipendente, dotata di una propria ‘governance’, che possa operare in modo efficiente ed orientato al mercato, supportata dalle competenze di tutti i soci, pur senza essere controllata da nessuno di essi in particolare. L’iniziativa ha già attirato l’attenzione della Provincia di Napoli. “Ho chiesto all’assessore Di Stefano di sostenere in tutte le sedi competenti, la cordata degli armatori napoletani creata per rilevare la storica compagnia di navigazione Tirrenia”, dichiara il presidente dell’amministrazione Luigi Cesaro. “Aponte, Grimaldi e Onorato sono tre stelle del firmamento armatoriale internazionale che insieme potrebbero creare a Napoli il polo di un servizio traghetti tra i più forti del Mediterraneo”. Per Cesaro, quella messa in campo dai tre armatori “è una dimostrazione di forza del mondo imprenditoriale partenopeo in un settore trainante, quale quello marittimo, per l’economia del territorio provinciale”.
Ciao
ivanapi- Press Reporter
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Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
Una splendida notizia quella che ci dai Capitano...una cosa solo mi permetto di dire, questi tre peronaggi rappresentano altrettanti soggetti già impegnati nel mondo del trasporto marittimo. Voglio sperare che tale unione non configuri un rischio per la concorrenza; che non facciano cioè cartello per fissare i prezzi del trasporto su traghetto.
...in questo spero che l'Antitrust vigili attentamente...
Un saluto
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masca1973- Moderatore
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Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
masca1973 ha scritto:Una splendida notizia quella che ci dai Capitano...una cosa solo mi permetto di dire, questi tre peronaggi rappresentano altrettanti soggetti già impegnati nel mondo del trasporto marittimo. Voglio sperare che tale unione non configuri un rischio per la concorrenza; che non facciano cioè cartello per fissare i prezzi del trasporto su traghetto.
...in questo spero che l'Antitrust vigili attentamente...
Un saluto
Amico mio!
La penso esattamente come te. Aponte, secondo il mio modesto parere, invece di "rischiare"
con TIRRENIA, avrebbe fatto meglio a varare navi "premium" della classe OPERA. Non va
scordato che attualmente, per noi croceristi di lingua italiana, mancano navi di questa classe.
Ovviamente, parere di un "vecio romantico" e un poco acciaccato!.
Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
Inoltre, sai che ti dico, che farebbe gran cosa, soprattutto per le nuove unità, a far sventolare il tricolore sul pennone...invece della bandiera panamense...e magari far costruire qualche nave in Italia, invece che in tutto il mondo fuor che qui...
masca1973- Moderatore
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Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
Sono d'accordissimo!masca1973 ha scritto:Inoltre, sai che ti dico, che farebbe gran cosa, soprattutto per le nuove unità, a far sventolare il tricolore sul pennone...invece della bandiera panamense...e magari far costruire qualche nave in Italia, invece che in tutto il mondo fuor che qui...
I nostri "Fincantieri" hanno bisogno di nuove commesse o rischiano la chiusura e questo per l'economia italiana non è un gran bene.
Gli italiani che viaggiano con MSC sono tanti e Aponte potrebbe anche ordinarla qualche nave italiana.
Ciao
ivanapi- Press Reporter
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Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
masca1973 ha scritto:Inoltre, sai che ti dico, che farebbe gran cosa, soprattutto per le nuove unità, a far sventolare il tricolore sul pennone...invece della bandiera panamense...e magari far costruire qualche nave in Italia, invece che in tutto il mondo fuor che qui...
Purtroppo è un sogno "utopico". Sono convinto che anche APONTE, le prossime navi le ordinerà in Cina.
In fondo le sta già usando STX FRANCE che è coreana. Delle navi della TIRRENIA, cosa ne farà............li trasformerà in portacontainer?
Mi viene da piangere!
Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
Beh Silvano, io non so cosa voglia farne delle navi Tirrenia...sono vecchie e malconce...spero che faccia un investimento e le cambi...magari facendole costruire in Italia
Un saluto
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masca1973- Moderatore
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Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
Mi sembra comunque di aver capito che questa cordata la faranno in 3. Bisognerà vedere chi si aggiudicherà la maggioranza delle azioni.silvanes ha scritto:masca1973 ha scritto:Inoltre, sai che ti dico, che farebbe gran cosa, soprattutto per le nuove unità, a far sventolare il tricolore sul pennone...invece della bandiera panamense...e magari far costruire qualche nave in Italia, invece che in tutto il mondo fuor che qui...
Purtroppo è un sogno "utopico". Sono convinto che anche APONTE, le prossime navi le ordinerà in Cina.
In fondo le sta già usando STX FRANCE che è coreana. Delle navi della TIRRENIA, cosa ne farà............li trasformerà in portacontainer?
Mi viene da piangere!
Ciao
ivanapi- Press Reporter
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Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
masca1973 ha scritto:Beh Silvano, io non so cosa voglia farne delle navi Tirrenia...sono vecchie e malconce...spero che faccia un investimento e le cambi...magari facendole costruire in Italia
Un saluto
Amico!
Con l'aria che tira e dal momento che APONTE è un "furbacchione", l'unica certezza é che mai farà costruire navi in Italia.
Naturalmente spero di sbagliarmi!
Alla prossima!
Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
Questa è la risposta data da Grimaldi, che insieme ad Onorato e Aponte, corre per aggiudicarsi la "Tirrenia".silvanes ha scritto:masca1973 ha scritto:Beh Silvano, io non so cosa voglia farne delle navi Tirrenia...sono vecchie e malconce...spero che faccia un investimento e le cambi...magari facendole costruire in Italia
Un saluto
Amico!
Con l'aria che tira e dal momento che APONTE è un "furbacchione", l'unica certezza é che mai farà costruire navi in Italia.
Naturalmente spero di sbagliarmi!
Alla prossima!
NTERVISTA
GRIMALDI: «AI LAVORATORI
TIRRENIA CHIEDIAMO DI PIù»
Napoli. «Nessuno più titolato di noi». Manuel Grimaldi non usa eufemismi e nutre pochi dubbi sulla gara per la privatizzazione Tirrenia, dopo l’annuncio della cordata a tre con Gianluigi Aponte e Vincenzo Onorato. Partecipare alla gara «è un atto dovuto - dice - da parte di tre imprenditori con il dna partenopeo alla città di Napoli che sta attraversando un momento particolarmente difficile. Abbiamo messo insieme le nostre competenze e penso che questa sia una risposta seria. Bisognava trovare una via d’uscita per Tirrenia e farlo insieme era la soluzione migliore”
Tutti si aspettano molto da voi: politici, sindacati, marittimi…
«Sulla carta nessuno è più titolato di una compagine del genere a rilevare la compagnia di bandiera e se è vero che la gente si aspetta molto da noi, anche noi sappiamo che cosa aspettarci dalla gente che lavora perché nel nostro gruppo abbiamo dipendenti in numero superiore di quelli di Tirrenia. Noi diamo molta importanza all’elemento umano, lo valorizziamo, lo gratifichiamo ma anche loro rispondano vivendo l’azienda come una famiglia, con spirito di appartenenza. In Tirrenia ci sono grandi professionalità, ma ci aspettiamo molto di più, scatto di orgoglio, competitività, produttività, attaccamento al lavoro».
Come vorrebbe la Tirrenia sotto l’egida della Compagnia Marittima Italiana ?
«Sarà il nuovo amministratore delegato (che dovrebbe essere Ettore Morace ndr.) a tracciarne il futuro che, tuttavia, è molto legato a quanto scritto nella convenzione. E’, infatti, una società con ambiti, linee, prezzi stabiliti. È tutto già fissato. È certo però che quello che faremo intendiamo farlo bene, in maniera efficiente usando la stessa strategia che usiamo per le nostre aziende. Indubbiamente, i tre soci, dotati di competenza e professionalità, sapranno indirizzare il compito dell’ad e sarà sua cura puntare alla competitività perché è indubbio che, prima o poi, la futura Tirrenia dovrà stare sul mercato con le sue gambe».
Dal futuro al presente: come vanno le autostrade del mare?
«È un settore che, malgrado la crisi dell’economia, è ancora vivace».
Quanto la non erogazione dell’ecobonus potrebbe incidere sullo sviluppo delle autostrade del mare?
«Ci auguriamo che i fondi vengano trovati al più presto e che quelli rimasti sul precedente stanziamento non vengano dirottati altrove. Vorrei sottolineare che l’ecobonus non rappresenta un costo, ma un risparmio in termini di costi ambientali, sociali ed umani. È uno strumento che ha dimostrato di funzionare tant’è che la stessa Ue sta pensando di fare proprio un modello analogo».
E le sue di autostrade del mare come vanno?
«Credo siamo riusciti ad ottenere dei risultati positivi anche se abbiamo registrato una riduzione del fatturato. Le autostrade del mare però hanno retto bene».
Se si aggiudicasse Tirrenia insieme ai suoi due partners cambierebbe qualcosa nella strategia del suo gruppo?
«Non cambia nulla. Operiamo in porti differenti. Tirrenia è impiegata per quasi il 100% sui collegamenti con le isole, per noi, invece, la percentuale è meno del 5%».
Progetti per nuovi collegamenti con l’Africa?
«Ora puntiamo al Marocco».
Come ha reagito alla crisi l’armamento italiano?
«Il settore dell’economia vive una crisi profonda ma l’armamento italiano la sta affrontando con vivacità. Il “plus” degli armatori di casa nostra è che sono soprattutto aziende familiari con tradizioni secolari. Queste società, tradizionalmente prudenti, non hanno spinto il leverage al massimo e questo li ha resi più solidi nell’affrontare la crisi, si sono caricati di rischi molto minori rispetto a quanti usavano leve più forti. I mezzi propri delle aziende familiari sono tradizionalmente maggiori rispetto, per esempio, alle istituzioni finanziarie»
Il peggio è passato, allora?
«Mi sento di dire di sì anche se la risalita non sarà rapida. Non ci possiamo illudere di rivivere a breve il periodo d’oro pre-crisi. Bisogna abituarsi ad un clima meno effervescente».
Da Shippingonline
ivanapi- Press Reporter
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Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
ivanapi ha scritto:Questa è la risposta data da Grimaldi, che insieme ad Onorato e Aponte, corre per aggiudicarsi la "Tirrenia".silvanes ha scritto:masca1973 ha scritto:Beh Silvano, io non so cosa voglia farne delle navi Tirrenia...sono vecchie e malconce...spero che faccia un investimento e le cambi...magari facendole costruire in Italia
Un saluto
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Con l'aria che tira e dal momento che APONTE è un "furbacchione", l'unica certezza é che mai farà costruire navi in Italia.
Naturalmente spero di sbagliarmi!
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GRIMALDI: «AI LAVORATORI
TIRRENIA CHIEDIAMO DI PIù»
Napoli. «Nessuno più titolato di noi». Manuel Grimaldi non usa eufemismi e nutre pochi dubbi sulla gara per la privatizzazione Tirrenia, dopo l’annuncio della cordata a tre con Gianluigi Aponte e Vincenzo Onorato. Partecipare alla gara «è un atto dovuto - dice - da parte di tre imprenditori con il dna partenopeo alla città di Napoli che sta attraversando un momento particolarmente difficile. Abbiamo messo insieme le nostre competenze e penso che questa sia una risposta seria. Bisognava trovare una via d’uscita per Tirrenia e farlo insieme era la soluzione migliore”
Tutti si aspettano molto da voi: politici, sindacati, marittimi…
«Sulla carta nessuno è più titolato di una compagine del genere a rilevare la compagnia di bandiera e se è vero che la gente si aspetta molto da noi, anche noi sappiamo che cosa aspettarci dalla gente che lavora perché nel nostro gruppo abbiamo dipendenti in numero superiore di quelli di Tirrenia. Noi diamo molta importanza all’elemento umano, lo valorizziamo, lo gratifichiamo ma anche loro rispondano vivendo l’azienda come una famiglia, con spirito di appartenenza. In Tirrenia ci sono grandi professionalità, ma ci aspettiamo molto di più, scatto di orgoglio, competitività, produttività, attaccamento al lavoro».
Come vorrebbe la Tirrenia sotto l’egida della Compagnia Marittima Italiana ?
«Sarà il nuovo amministratore delegato (che dovrebbe essere Ettore Morace ndr.) a tracciarne il futuro che, tuttavia, è molto legato a quanto scritto nella convenzione. E’, infatti, una società con ambiti, linee, prezzi stabiliti. È tutto già fissato. È certo però che quello che faremo intendiamo farlo bene, in maniera efficiente usando la stessa strategia che usiamo per le nostre aziende. Indubbiamente, i tre soci, dotati di competenza e professionalità, sapranno indirizzare il compito dell’ad e sarà sua cura puntare alla competitività perché è indubbio che, prima o poi, la futura Tirrenia dovrà stare sul mercato con le sue gambe».
Dal futuro al presente: come vanno le autostrade del mare?
«È un settore che, malgrado la crisi dell’economia, è ancora vivace».
Quanto la non erogazione dell’ecobonus potrebbe incidere sullo sviluppo delle autostrade del mare?
«Ci auguriamo che i fondi vengano trovati al più presto e che quelli rimasti sul precedente stanziamento non vengano dirottati altrove. Vorrei sottolineare che l’ecobonus non rappresenta un costo, ma un risparmio in termini di costi ambientali, sociali ed umani. È uno strumento che ha dimostrato di funzionare tant’è che la stessa Ue sta pensando di fare proprio un modello analogo».
E le sue di autostrade del mare come vanno?
«Credo siamo riusciti ad ottenere dei risultati positivi anche se abbiamo registrato una riduzione del fatturato. Le autostrade del mare però hanno retto bene».
Se si aggiudicasse Tirrenia insieme ai suoi due partners cambierebbe qualcosa nella strategia del suo gruppo?
«Non cambia nulla. Operiamo in porti differenti. Tirrenia è impiegata per quasi il 100% sui collegamenti con le isole, per noi, invece, la percentuale è meno del 5%».
Progetti per nuovi collegamenti con l’Africa?
«Ora puntiamo al Marocco».
Come ha reagito alla crisi l’armamento italiano?
«Il settore dell’economia vive una crisi profonda ma l’armamento italiano la sta affrontando con vivacità. Il “plus” degli armatori di casa nostra è che sono soprattutto aziende familiari con tradizioni secolari. Queste società, tradizionalmente prudenti, non hanno spinto il leverage al massimo e questo li ha resi più solidi nell’affrontare la crisi, si sono caricati di rischi molto minori rispetto a quanti usavano leve più forti. I mezzi propri delle aziende familiari sono tradizionalmente maggiori rispetto, per esempio, alle istituzioni finanziarie»
Il peggio è passato, allora?
«Mi sento di dire di sì anche se la risalita non sarà rapida. Non ci possiamo illudere di rivivere a breve il periodo d’oro pre-crisi. Bisogna abituarsi ad un clima meno effervescente».
Da Shippingonline
Ivana!
Non ci resta che attendere. Sono il solito "cattivone": agli armatori continuo a non credere più!
Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
Le navi Tirrenia sono da demolire ripararle costa troppo!
Non penso che l'Europa permetterà un così palese monopolio.
Per passare dovrebbe essere utilizzata su rotte che le altre tre non fanno.
Non penso che l'Europa permetterà un così palese monopolio.
Per passare dovrebbe essere utilizzata su rotte che le altre tre non fanno.
Rex- Secondo Ufficiale
- Messaggi : 676
Data d'iscrizione : 26.10.08
Località : Reggio Emilia
Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
Concordo con quello che ha scritto Rex...è difficile che una situazione di così palese monopolio passi inosservata!!! Comunque è l'unica strada che intravvedo per salvare la nostra compagnia di bandiera. E concordo anche che i traghetti siano obsoleti....ormai vetusti per le esigenze dei passeggeri e per le normative in materia ambientale....Vedremo
masca1973- Moderatore
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Età : 50
Re: Nasce la Compagnia Italiana di Navigazione
masca1973 ha scritto:Concordo con quello che ha scritto Rex...è difficile che una situazione di così palese monopolio passi inosservata!!! Comunque è l'unica strada che intravvedo per salvare la nostra compagnia di bandiera. E concordo anche che i traghetti siano obsoleti....ormai vetusti per le esigenze dei passeggeri e per le normative in materia ambientale....Vedremo
Ivana!
Concordo con il tuo dire e quello di Rex. Non dimenticatevi che la maggior parte
dei traghetti della MOBY LINE sono riciclati. Nella flotta attuale navigano parecchi
ferry "scartati" dalla famosa compagnia danese DSDF!
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