Ordine “vichingo” per Fincantieri?

Ordine “vichingo” per Fincantieri?
Genova. Il nome in codice del progetto è “Odino”, dio nordico della guerra e della sapienza. La compagnia è la Viking Cruise. Peccato che in questi giorni le azioni della Lega Nord siano in picchiata, perché dietro a questi nomi così oriundi si nasconde un contratto cruciale per Fincantieri. Il gruppo di Stato sarebbe infatti a un passo dall’incamerare la commessa per realizzare due nuove unità da crociera per la compagnia americana, ma con solide basi in Nord Europa, Viking: l’armatore vuole fare il grande salto e passare dalla navigazione fluviale a quella marittima.

Si tratterebbe di due unità da 45 mila tonnellate, con circa 500 cabine, in grado di ospitare fino a 1.000 passeggeri. Essendo la prima volta che la compagnia si rivolge ai cantieri italiani, non ci sarebbe solo la realizzazione delle due navi, ma anche il lavoro di progettazione: insomma una commessa rotonda, sulla quale Viking e Fincantieri starebbero solo finendo di limare il contratto. La commessa Viking è planata su Fincantieri dopo che la società dell’armatore Torstein Hagen ha stracciato il contratto con Stx Europe: un addio che peraltro il gruppo coreano conferma ufficialmente. Al di là di questo dato di fatto, ci sono solo indiscrezioni. Secondo quanto filtra da Saint-Nazaire, dove si dovevano realizzare le due unità, le due parti non sarebbero venute a un accordo per la complessità dell’operazione e per le difficoltà del finanziamento. La scelta quindi sarebbe caduta su Fincantieri - che comunque l’avrebbe spuntata pure sull’altra grande industria concorrente, i cantieri tedeschi Meyer Werft. Gli italiani avrebbero proposto condizioni economiche più vantaggiose, che come anticipato la settimana scorsa dal Secolo XIX, avrebbero portato alla firma di un accordo preliminare tra Fincantieri e Viking. Le navi che dovevano essere realizzate da Stx erano due più una in opzione: la consegna era prevista nel 2014 per la prima unità, nel 2015 per la seconda. L’opzione per la terza, se esercitata, prevedeva una consegna nel 2016. Secondo le indiscrezioni di mercato, la costruzione delle due navi dovrebbe cominciare già a metà settembre per la prima unità, mentre la seconda sarebbe messa in cantiere a settembre 2013.

Inevitabile ora pensare al toto-cantiere. A rigor di logica, se contratto e calendario fossero confermati, le strutture più papabili potrebbero essere Sestri Ponente oppure Ancona, insomma quelle che soffrono il maggiore scarico di lavoro . La commessa Viking sarebbe solo uno dei successi che l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha portato a casa dall’ultimo salone di Miami. Sicuramente il gruppo italiano in Usa ha siglato un importante contratto da 90 milioni per 40 piccole unità per la Guardia costiera, ma che tuttavia andranno - come commessa Usa - al cantiere americano, quello di Marinette, in Wisconsin. Ma il fronte delle trattative è vivace: Fincantieri era in corsa in Algeria per realizzare alcune fregate per la Marina del Paese nord africano. Ieri è emersa la notizia che la commessa per due di queste unità è stata aggiudicata alla ThyssenKrupp. Si tratta di due Meko 200, per un valore di circa 1,2 miliardi di euro.

Il contratto nella sua interezza prevede comunque la presenza di Finmeccanica, con la dotazione di sei elicotteri Super Lynx della AgustaWestland, mentre nell’armamento sono previsti cannoni Oto Melara e missili anti-nave costruiti dal consorzio Wass-Thales-Dcns. Valore totale: 2,5 miliardi di euro. Ma non è detta l’ultima parola: in Algeria, si parla di trattative per quattro fregate dal 2008: finora, il contratto è solo per due. Ma ad Algeri Fincantieri corre anche per altro: il programma di rinnovo della Marina prevede la commessa per una cacciamine (dove c’è anche l’interesse di un’importante azienda ligure, Intermarine, oltre agli spagnoli di Navantia); per un veliero-scuola (concorrenti più temibili: gli olandesi di Damen) e soprattutto tre corvette per un valore - si dice - tra un miliardo e un miliardo e mezzo di euro. Commessa ghiotta, concorrenza agguerrita: i cantieri cinesi e quelli russi della United Shipbuilding.

Alberto Quarati

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Dalle mitiche navi da crociere alle navi fluviali. Meglio di nulla in attesa di momenti migliori.
Sono navi che dovevano essere costruite presso STX France, un prima rivincita?

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Per il nostro paese e per i nostri connazionali....speriamo di si.

BUONA PASQUA



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