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FINCANTIERI: NUOVO ORDINE DA COSTA CROCIERE

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Messaggio  ivanapi Mer 03 Ago 2011, 12:37

FINCANTIERI: NUOVO ORDINE DA COSTA CROCIERE

Genova - Costa Crociere tiene a galla Fincantieri nella stagione più cupa della grande congiuntura e il gruppo guidato da Giuseppe Bono conferma la sua leadership mondiale in un settore produttivo di assoluta eccellenza.

Dopo la commessa Carnival annunciata lo scorso giugno, proprio in queste ore -secondo quanto risulta al Secolo XIX - la compagnia presieduta da Pier Luigi Foschi ordina a Fincantieri un nuovo e imponente tempio del divertimento galleggiante. È un vero e proprio colosso del mare: la nuova nave, che entrerà in servizio nel 2014, stazza 145 mila tonnellate, è lunga 290 metri e larga 35, conta 17 ponti e si ispira in tutto alla classe Concordia. Particolare, quest’ultimo, niente affatto trascurabile. Battezzata il 7 luglio 2006 dalla modella Eva Herzigova, la “Costa Concordia” è stata interamente costruita nello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente e si è sempre contraddistinta dalle altre navi della flotta per la sue dimensioni mastodontiche e per la varietà di servizi offerti. Forse un segnale. Certamente la conferma delle enormi potenzialità tecnologiche e produttive che potrà esprimere lo storico cantiere genovese dopo ii lavori per il cosiddetto “ribaltamento a mare”. Per il momento, la nuova ammiraglia Costa sarà realizzata nei cantieri di Marghera.

Se riprodurrà sostanzialmente il progetto della classe Concordia, anche la nuova nave Costa - diciassettesima unità della flotta del colosso europeo delle crociere - potrà ospitare 3.780 passeggeri (1.500 cabine, 70 suite) oltre ai 1.100 componenti dell’equipaggio. Per le casse di Fincantieri la commessa vale oltre 500 milioni di euro. Per l’immagine, la sostanza e il morale del gruppo navalmeccanico, la valenza del contratto non ha prezzo: molto più di una boccata d’ossigeno, semmai la conferma che esistono ancora mercati in cui Fincantieri può giocare un ruolo vincente. Soprattutto perché, per una volta, le sinergie fra politica e impresa hanno finalmente agevolato la positiva conclusione delle trattative. La nuova commessa Costa, infatti, è stata finanziata anche grazie alla copertura di Sace e Cassa Depositi e Prestiti.

Nelle scorse settimane, Fincantieri è rimasta in corsa anche per acquisire la commessa per la costruzione di una o forse due navi della tedesca Aida, altra compagnia del pianeta Carnival, controllata direttamente da Costa Crociere. In questa trattativa, purtroppo per la navalmeccanica italiana, sta incidendo molto il fatto che il cantiere tedesco Meyer Werf (esempio di organizzazione ed efficienza teutonica) può vantare addirittura un order book stracolmo, con nove navi da costruire per Disney Cruise Line, Aida Cruises, Norwegian Cruise Line, Celebrity e Royal Caribbean.

Meyer Werft, cantiere privato, ha ricevuto aiuti di Stato per costruire un capannone che può contenere una nave passeggeri per intero, ed il blocco di una seconda nave. Considerate le rigidità climatiche tedesche, la struttura permette alle maestranze del cantiere di lavorare in un ambiente protetto dagli agenti atmosferici e a temperatura costante. Non è poco, soprattutto se paragonato al nulla con cui il governo italiano sostiene l’industria navalmeccanica e al vuoto totale della politica in fatto di pianificazione, strategie e sviluppo legate all’economia dello shipping, dei porti e della logistica. Oltre alla corazzata tedesca, Fincantieri ora dovrà prestare molta attenzione anche all’offensiva proveniente dal Far East. Scatenati più che mai, i cantieri coreani vogliono inserirsi prepotentemente nella costruzione delle navi passeggeri. Il gruppo Samsung, in particolare, è determinato compiere il grande balzo di qualità. Il management della multinazionale è segnalato negli Stati Uniti, dove risulta impegnatissimo a corteggiare l’armatore Utopia Residences per firmare un contratto più unico che raro: una mega-nave trasformata in villaggio a cinque stelle. Galleggiante, ovviamente. Ma la novità degli ultimi giorni è rappresentata dai giapponesi di Mitsubishi. Una mini delegazione dello stabilimento nipponico si è trattenuta per un paio di settimane a Miami. Difficile pensare a una parentesi di relax sulle acque cristalline della Florida. Molto più facile immaginare una serie di incontri con il re delle crociere, Micky Arison. Che alla fine potrebbe cedere alla tentazione giapponese, rivoluzionando in modo violento e inatteso la geografia delle costruzioni navali.

GIORGIO CAROZZI

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