City tax, due giovani non pagano Msc al Comune: esentare i marittimi
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City tax, due giovani non pagano Msc al Comune: esentare i marittimi
TASSA DI SOGGIORNO
City tax, due giovani non pagano Msc al Comune: esentare i marittimi
VENEZIA — Al check-out hanno guardato l’impiegato dell’hotel Lisbona e hanno scosso la testa. «La tassa di soggiorno? No, noi non la paghiamo». E’ il primo caso di diniego: loro sono una coppia di giovani danesi, che al momento del pagamento della notte in hotel, quando si sono visti recapitare un conto più salato (anche se di 6 euro in più) si sono rifiutati di pagarlo. All’hotel Lisbona di Venezia, però, erano preparati anche a questo: «Ci hanno detto che non avevano nessuna intenzione di pagare — spiegano dall’albergo— erano due ragazzi giovanissimi stile saccopelisti per capirci. Probabilmente quella cifra influiva sul budget della loro giornata in modo importante. Non hanno rifiutato solo per questo però, si sono lamentati perché non ne sapevano nulla e perché, visti i costi già altissimi della città, ritenevano assurda l’applicazione della tassa di soggiorno. Noi avevamo un’indicazione precisa in merito: abbiamo fatto compilare un’autocertificazione, e l’abbiamo spedita in doppia copia al Comune e ai vigili urbani». Ma se tra i clienti di alberghi e bed &breakfast cittadini la protesta dei due giovani ieri sembra essere stata l’unica nella seconda giornata di applicazione della tassa, non si può dire lo stesso per le comunicazioni ufficiali ricevute da Ca’ Farsetti. Msc Venezia (la società che comprende Msc crociere e trasporti) infatti ha inviato una lettera al sindaco Giorgio Orsoni (e in copia all’assessore al Turismo Roberto Panciera e all’Ava). «Non è equo qualificare il personale marittimo come turisti — dice Giuseppe Bianco rappresentante Msc Venezia— le persone di cui stiamo parlando sono lavoratori che rimangono negli alberghi di Venezia o di Mestre per 2-3 giorni in attesa del volo aereo che li porterà in India, o in Bangladesh».
Sono lavapiatti, cuochi, personale di fatica, tutte persone che vivranno la tassa di soggiorno come un disagio pesante. «Nel regolamento della tassa stessa, poi, gli autisti dei mezzi turistici sono esentati dal pagamento ogni 25 persone trasportate — continua —. Considerato che le navi da crociera trasportano migliaia di clienti non c’è ragione per cui non debbano essere esentati anche i nostri lavoratori». Sono circa cinquemila i lavoratori che arrivano ogni anno in porto a Venezia (le crociere approdano circa 100 volte l’anno, le navi da carico 230-250 volte). Considerata una tassa di soggiorno media per ciascuno di loro, intorno ai 3 euro a notte, si viaggerebbe comunque su cifre inferiori ai 20 mila euro. Ma, a preoccupare Msc, non sono le cifre: «I costi portuali di Venezia (pilotaggio, ormeggio etc) sono già tra i più cari d'Italia tanto che Costa Crociere ha iniziato a dirottare parte del suo traffico nel porto di Trieste—dice Bianco—capisco la necessità di mettere una tassa sul turismo ma imporre una tassa a gente che lavora è una questione sbagliata di principio. La città va sponsorizzata? Certo, noi lo facciamo già e con cifre ben più alte ad esempio per il Carnevale di Venezia) ». Come dire che se le cose non cambieranno nessuno ricorrerà a vie legali per evitare la tassa, ma i soldi alla città, anche se da altre vie, potrebbero non arrivare più.
Alice D’Este
26 agosto 2011
FONTE:http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/26-agosto-2011/city-tax-due-giovani-non-pagano-msc-comune-esentare-marittimi-1901366577566.shtml
City tax, due giovani non pagano Msc al Comune: esentare i marittimi
VENEZIA — Al check-out hanno guardato l’impiegato dell’hotel Lisbona e hanno scosso la testa. «La tassa di soggiorno? No, noi non la paghiamo». E’ il primo caso di diniego: loro sono una coppia di giovani danesi, che al momento del pagamento della notte in hotel, quando si sono visti recapitare un conto più salato (anche se di 6 euro in più) si sono rifiutati di pagarlo. All’hotel Lisbona di Venezia, però, erano preparati anche a questo: «Ci hanno detto che non avevano nessuna intenzione di pagare — spiegano dall’albergo— erano due ragazzi giovanissimi stile saccopelisti per capirci. Probabilmente quella cifra influiva sul budget della loro giornata in modo importante. Non hanno rifiutato solo per questo però, si sono lamentati perché non ne sapevano nulla e perché, visti i costi già altissimi della città, ritenevano assurda l’applicazione della tassa di soggiorno. Noi avevamo un’indicazione precisa in merito: abbiamo fatto compilare un’autocertificazione, e l’abbiamo spedita in doppia copia al Comune e ai vigili urbani». Ma se tra i clienti di alberghi e bed &breakfast cittadini la protesta dei due giovani ieri sembra essere stata l’unica nella seconda giornata di applicazione della tassa, non si può dire lo stesso per le comunicazioni ufficiali ricevute da Ca’ Farsetti. Msc Venezia (la società che comprende Msc crociere e trasporti) infatti ha inviato una lettera al sindaco Giorgio Orsoni (e in copia all’assessore al Turismo Roberto Panciera e all’Ava). «Non è equo qualificare il personale marittimo come turisti — dice Giuseppe Bianco rappresentante Msc Venezia— le persone di cui stiamo parlando sono lavoratori che rimangono negli alberghi di Venezia o di Mestre per 2-3 giorni in attesa del volo aereo che li porterà in India, o in Bangladesh».
Sono lavapiatti, cuochi, personale di fatica, tutte persone che vivranno la tassa di soggiorno come un disagio pesante. «Nel regolamento della tassa stessa, poi, gli autisti dei mezzi turistici sono esentati dal pagamento ogni 25 persone trasportate — continua —. Considerato che le navi da crociera trasportano migliaia di clienti non c’è ragione per cui non debbano essere esentati anche i nostri lavoratori». Sono circa cinquemila i lavoratori che arrivano ogni anno in porto a Venezia (le crociere approdano circa 100 volte l’anno, le navi da carico 230-250 volte). Considerata una tassa di soggiorno media per ciascuno di loro, intorno ai 3 euro a notte, si viaggerebbe comunque su cifre inferiori ai 20 mila euro. Ma, a preoccupare Msc, non sono le cifre: «I costi portuali di Venezia (pilotaggio, ormeggio etc) sono già tra i più cari d'Italia tanto che Costa Crociere ha iniziato a dirottare parte del suo traffico nel porto di Trieste—dice Bianco—capisco la necessità di mettere una tassa sul turismo ma imporre una tassa a gente che lavora è una questione sbagliata di principio. La città va sponsorizzata? Certo, noi lo facciamo già e con cifre ben più alte ad esempio per il Carnevale di Venezia) ». Come dire che se le cose non cambieranno nessuno ricorrerà a vie legali per evitare la tassa, ma i soldi alla città, anche se da altre vie, potrebbero non arrivare più.
Alice D’Este
26 agosto 2011
FONTE:http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/26-agosto-2011/city-tax-due-giovani-non-pagano-msc-comune-esentare-marittimi-1901366577566.shtml
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