Merlo, affondo contro il governo "Niente soldi per porti e cantieri"
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Merlo, affondo contro il governo "Niente soldi per porti e cantieri"
Allarme dell'authority: mare escluso dal decreto legge. "Giusto l'analisi di Foschi, i tedeschi offrono condizioni finanziarie migliori delle nostre"
"Non ho ancora certezze, ma ho il fondato timore che il decreto sullo sviluppo che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti si prepara a illustrare al consiglio dei ministri dimentichi ancora una volta il mare come volano di rilancio dell'economia italiana". Molto probabile che, domani, i "timori" di Luigi Merlo si traducano in verità. Ma al presidente dell'authority di Genova preme soprattutto sottolineare la continua assenza del governo dalle tematiche marittime. Ieri, come oggi. Che si parli di porti o di cantieri, il silenzio è sempre assordante.
Come se lo spiega, presidente Merlo?
"Ormai ho quasi smesso di spiegarmelo, sono costretto a prenderne atto. Questa volta, però, il rischio che la Liguria corre è davvero senza precedenti".
In che senso?
"Mi spiego subito: tutte le authority italiane hanno chiuso l'ultimo esercizio con avanzi di amministrazione, frutto senza dubbio di gestioni sane, ma anche di vincoli assurdi che non consentono agli enti di spendere come potrebbero e vorrebbero. Noi, da tempo, chiediamo appunto che questi vincoli vengano rimossi".
Risposte?
"Nessuna. Ho l'impressione che non ci si renda conto che questo riduce fortemente la nostra capacità operativa. Basterebbe davvero poco, un po' di attenzione, una norma mirata, qualsiasi cosa che ci permetta di liberare e reinvestire risorse sul territorio. A furia di non decidere rischiamo la paralisi. E questo, ovviamente, non riguarda soltanto i porti".
Si riferisce anche alla situazione della cantieristica?
"Cantieristica e armamento. La fotografia scattata dal presidente di Costa Crociere Pierluigi Foschi su Repubblica è nitida e inquietante. I cantieri tedeschi offrono condizioni finanziarie migliori a chi costruisce nel loro paese e l'industria asiatica, Corea e Giappone in testa, sta cominciando a proporsi per la costruzione di navi di crociera, con prezzi molto ribassati.
Com'è possibile non intervenire a sostegno delle aziende italiane?"
I sostegni a cui lei accenna potrebbero essere bocciati dall'Unione Europea. Non sarebbe la prima volta.
"Ma io non sto parlando di aiuti, io parlo di norme, di regole che consentano all'Italia di poter giocare ad armi pari con i loro concorrenti. Soltanto questo: nessuna corsia preferenziale, solo la possibilità di un confronto alla pari, poi vinca il migliore. Stia tranquillo che non ne usciremmo male. Questo vale ovviamente anche per i nostri porti, che continuano a restare senza autonomia finanziaria. Questo è il quadro che tiene tutti quanti bloccati. Alla fine, però, di mancate decisioni si può anche morire".
Presidente Merlo, sulla vicenda forse più paradigmatica dell'economia genovese, il "ribaltamento a mare" del cantiere di Sestri Ponente della Fincantieri, anche l'azienda sembrerebbe avere le sue responsabilità. Le istituzioni chiedono da tempo segnali concreti all'amministratore delegato Giuseppe Bono. Ma anche da quel versante, per ora, c'è silenzio.
"In effetti, per concludere l'accordo di programma sul ribaltamento a mare ci vuole l'impegno della Fincantieri che deve concretizzare il suo investimento. Solo a quel punto si può procedere con l'accordo di programma che dà la possibilità di accedere ai 70 milioni di euro previsti dalla conversione in legge del decreto Milleproroghe. Speriamo di non dover attendere ancora a lungo, trovandoci magari prima il nuovo piano industriale".
La Repubblica Genova.it
"Non ho ancora certezze, ma ho il fondato timore che il decreto sullo sviluppo che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti si prepara a illustrare al consiglio dei ministri dimentichi ancora una volta il mare come volano di rilancio dell'economia italiana". Molto probabile che, domani, i "timori" di Luigi Merlo si traducano in verità. Ma al presidente dell'authority di Genova preme soprattutto sottolineare la continua assenza del governo dalle tematiche marittime. Ieri, come oggi. Che si parli di porti o di cantieri, il silenzio è sempre assordante.
Come se lo spiega, presidente Merlo?
"Ormai ho quasi smesso di spiegarmelo, sono costretto a prenderne atto. Questa volta, però, il rischio che la Liguria corre è davvero senza precedenti".
In che senso?
"Mi spiego subito: tutte le authority italiane hanno chiuso l'ultimo esercizio con avanzi di amministrazione, frutto senza dubbio di gestioni sane, ma anche di vincoli assurdi che non consentono agli enti di spendere come potrebbero e vorrebbero. Noi, da tempo, chiediamo appunto che questi vincoli vengano rimossi".
Risposte?
"Nessuna. Ho l'impressione che non ci si renda conto che questo riduce fortemente la nostra capacità operativa. Basterebbe davvero poco, un po' di attenzione, una norma mirata, qualsiasi cosa che ci permetta di liberare e reinvestire risorse sul territorio. A furia di non decidere rischiamo la paralisi. E questo, ovviamente, non riguarda soltanto i porti".
Si riferisce anche alla situazione della cantieristica?
"Cantieristica e armamento. La fotografia scattata dal presidente di Costa Crociere Pierluigi Foschi su Repubblica è nitida e inquietante. I cantieri tedeschi offrono condizioni finanziarie migliori a chi costruisce nel loro paese e l'industria asiatica, Corea e Giappone in testa, sta cominciando a proporsi per la costruzione di navi di crociera, con prezzi molto ribassati.
Com'è possibile non intervenire a sostegno delle aziende italiane?"
I sostegni a cui lei accenna potrebbero essere bocciati dall'Unione Europea. Non sarebbe la prima volta.
"Ma io non sto parlando di aiuti, io parlo di norme, di regole che consentano all'Italia di poter giocare ad armi pari con i loro concorrenti. Soltanto questo: nessuna corsia preferenziale, solo la possibilità di un confronto alla pari, poi vinca il migliore. Stia tranquillo che non ne usciremmo male. Questo vale ovviamente anche per i nostri porti, che continuano a restare senza autonomia finanziaria. Questo è il quadro che tiene tutti quanti bloccati. Alla fine, però, di mancate decisioni si può anche morire".
Presidente Merlo, sulla vicenda forse più paradigmatica dell'economia genovese, il "ribaltamento a mare" del cantiere di Sestri Ponente della Fincantieri, anche l'azienda sembrerebbe avere le sue responsabilità. Le istituzioni chiedono da tempo segnali concreti all'amministratore delegato Giuseppe Bono. Ma anche da quel versante, per ora, c'è silenzio.
"In effetti, per concludere l'accordo di programma sul ribaltamento a mare ci vuole l'impegno della Fincantieri che deve concretizzare il suo investimento. Solo a quel punto si può procedere con l'accordo di programma che dà la possibilità di accedere ai 70 milioni di euro previsti dalla conversione in legge del decreto Milleproroghe. Speriamo di non dover attendere ancora a lungo, trovandoci magari prima il nuovo piano industriale".
La Repubblica Genova.it
Giovanni- Galleria Fotografica
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Re: Merlo, affondo contro il governo "Niente soldi per porti e cantieri"
Mi duole leggere queste parole, perchè ho sempre affermato che se Foschi non farà costruire le sue navi in Italia, io sarei disposta a cambiare compagnia per le mie crociere.
Però, mio malgrado, in questo frangente non mi sento di dar torto a Pier Luigi Foschi.
In Italia, troppa burocrazia, troppe cose che non si fanno e troppe volte per nostra colpa, lasciamo scappare all'estero le più grandi aziende.
No, così non va!!!!!
Ciao
Però, mio malgrado, in questo frangente non mi sento di dar torto a Pier Luigi Foschi.
In Italia, troppa burocrazia, troppe cose che non si fanno e troppe volte per nostra colpa, lasciamo scappare all'estero le più grandi aziende.
No, così non va!!!!!
Ciao
ivanapi- Press Reporter
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Data d'iscrizione : 30.10.08
Località : civitanova marche
Re: Merlo, affondo contro il governo "Niente soldi per porti e cantieri"
Merlo è sicuramente persona in gamba...però nel suo discorso dice e non dice...in pratica ho capito che vorrebbe più autonomia per poter decidere ma poi non ho capito in che cosa le nostre aziende sono meno concorrenziali rispetto a quelle estere...non so
masca1973- Moderatore
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Età : 50
Re: Merlo, affondo contro il governo "Niente soldi per porti e cantieri"
E' la solita guerra tra istituzioni di vertice e istituzioni locali.
Quelle nazionali non hanno idee, capacità e soldi.
Quelle locali hanno idee (talune buone altre no), poca nulla capacità (tranne pochi), ma in comune non hanno i soldi.
Siamo messi male.
Quelle nazionali non hanno idee, capacità e soldi.
Quelle locali hanno idee (talune buone altre no), poca nulla capacità (tranne pochi), ma in comune non hanno i soldi.
Siamo messi male.
Marco Polo- Terzo Ufficiale
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Data d'iscrizione : 30.10.08
Località : Milano
Re: Merlo, affondo contro il governo "Niente soldi per porti e cantieri"
Sono d'accordo!
Ma non si può andare avanti in eterno in questa situazione!!!!
Ciao
Ma non si può andare avanti in eterno in questa situazione!!!!
Ciao
ivanapi- Press Reporter
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Data d'iscrizione : 30.10.08
Località : civitanova marche
Re: Merlo, affondo contro il governo "Niente soldi per porti e cantieri"
Questa la quoto totalmente perché la condivido in pieno.Marco Polo ha scritto:E' la solita guerra tra istituzioni di vertice e istituzioni locali.
Quelle nazionali non hanno idee, capacità e soldi.
Quelle locali hanno idee (talune buone altre no), poca nulla capacità (tranne pochi), ma in comune non hanno i soldi.
Siamo messi male.
wolfe- Secondo Commissario
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Località : Verona
Re: Merlo, affondo contro il governo "Niente soldi per porti e cantieri"
Della situazione genovese posso dire: Merlo ha le capacità; deve combattere con una realtà di monopolio rosso come quella del porto genovese ma ha dimostrato di avere carattere e grinta. Però il porto di Genova è un bene italiano, va valorizzato, ma non può essere decontestualizzato dalla realtà nazionale. Le sue idee secondo me possono essere realizzate tenendo anche un occhio al portafoglio...
masca1973- Moderatore
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