I porti portono soldi solo alle Autorità Portuali

Un pienone. Retromarce, traslazioni, virate ad "U"; quanto di più naturale per navi da 100 mila tonnellate. Nel giorno della commemoriazione ai defunti il porto di Savona, mirabile icona di sviluppo e prosperità (?) ha fatto registrare il tutto esaurito sulle sue banchine. Non una, non due, ma ben TRE immense balene bianche traboccanti di turisti ormeggiate in porto: Costa Concordia, Luminosa e Mediterranea, in ordine di ammucchiamento ai moli. In porto, un viavai di pullman e auto di lusso tentato. In Corso Italia il deserto dei tartari. Urca.

L'occhio straniero e quello del buon senso si aspetterebbero - a ragione - di veder tutto un fiorire di accoglienza vetrine ammiccanti e negozi aperti 09:00 > 20:00 al cospetto di cotanta affluenza coatta (in senso letterale) probabilmente desiderosa anche di un pur scabecio souvenir della Torretta. Evidentemente gli esercizi "embedded" allestiti a bordo di questi goffi autobus del mare operano una concorrenza feroce a quelli cittadini, che a loro detta non vendono e quindi tengono chiuso. Tiè. Questo non-fare acuisce la trista desolazione domenicale del mezzodì. Questa è la prima chiave. La seconda - che sottende la prima - è probabilmente il classico chissenefrega. Un chissenefrega viscerale, confermato purtroppo da uno degli unici negozi aperti: Che squallore - racconta gentile la proprietaria da dietro il banco - i turisti arrivano e trovano tutto chiuso.

Abbiamo provato in tutti i modi a far capire ai nostri colleghi esercenti che vedere i negozi aperti crea accoglienza per i turisti (e predisposizione all'acquisto n.d.r.) Niente, non c'è stato niente da fare - continua rassegnata la signora - ci siamo sentiti rispondere che una volta han provato a tenere aperto, han constatato che le vendite erano basse e fine, chiuso. Che tristezza". Possibile ?! (mi) chiedo. Normale!! Mi rispondono. Eppure la signora, anche in virtù del suo colorito roseo, non pare esser sbarcata da Marte... La osservo, mentre asciuga i bicchieri. Da una parte è contenta: I turisti di passaggio lungo Corso Italia si fermano tutti da lei. Dall'altra è scorata: in nessun altro luogo si assiste impotenti a questa specie di vocazione così antituristica.

Anche un bambino distratto, oltre alla barista, capirebbe che l'accoglienza è come un motore diesel che si scalda piano, che ovviamente occorre investire qualche giorno di lavoro e qualche euro di bolletta elettrica nonostante le poche vendite, se si vuole iniziare davvero ad essere una meta. Questa banalità pare un concetto astratto e inarrivabile. Ma... non sarebbe sufficiente un coordinamento tra il Comune e la tanto voluta Costa per creare un percorso turistico accessibile, organizzato, con segnaletica leggibile, navette e negozi aperti, come in qualunque altro posto abbia la fortuna di vedersi recapitare a domicilio migliaia di potenziali acquirenti? In una parola, qualcosa di normale? Ovvio, si perderebbe un ottimo pretesto per il perenne mugugno, ma forse ne varrebbe la pena. Anche perchè - a proposito di diesel - i servizi di bordo delle TRE balene bianche Costa ormeggiate in porto funzionano h24 e consumano qualche Megawatt cadauna (non Kilowatt, Megawatt: mille volte di più). Siccome un allacciamento elettrico in banchina, a 40 anni dallo sbarco sulla luna, pare anch'esso qualcosa di irrealizzabile, l'elettricità necessaria ai servizi di bordo viene prodotta dai giganteschi (e rumorosi) generatori diesel delle signore navi. Generatori da qualche megawatt = fumi di scarico da qualche megawatt che la bella Savona, con un filo di scirocco, respira a pieni polmoni, grata a Costa per cotanto sviluppo, ma beninteso, a serrande abbassate.
Mario Molinari

La risposta

Mi permetto di dare un piccolo contributo alla discussione in corso in questi mesi sull’impatto che hanno le navi da crociera sull’economia cittadina avendo cercato di dare una guida cartacea ai tanti turisti che passano dalla nostra città.
Parto con la premessa che affermare che i croceristi non lasciano nulla a Savona è un po’ esagerato. Certo per adesso è ancora poco ma parecchi sono i commercianti che qualche beneficio lo hanno avuto. Alberghi (in città però sono solo 7!), taxi, i bar della Darsena e del Centro, i negozi subito vicini, i servizi di facchinaggio..ecc. Certo che i croceristi che comprano un’escursione sulla nave e vanno a Portofino o a Montecarlo non è che si possa colpevolizzarli. Ma pensate un po’ se foste in vacanza e fra le escursioni da scegliere ci fosse: Portofino, Montecarlo, Porto Antico di Genova e Acquario e Savona.
Ma ci rendiamo conto dell’appeal delle altre mete in confronto alla nostra città?
(Giusto per finire il discorso e sfatare una leggenda metropolitana non sono mai stati organizzati pullmann ai Centri Commerciali del Basso Piemonte. Un crocerista in vacanza con le mete che abbiamo detto prima andrebbe mai in un centro commerciale? E poi secondo voi Costa Crociere preferisce che i passeggeri spendano nei negozi a bordo o li porta alla concorrenze?
Negli anni addietro è stato organizzato un itinerario per visitare le grotte di Toirano. E’ stato soppresso perché non veniva richiesto dall’utenza!)
Mi rendo conto che noi savonesi non abbiamo bene idea dell’immagine che la nostra città ha per esempio per un torinese o un milanese. Generalmente sono transitati sull’autostrada per andare al mare e hanno visto le ciminiere che fanno bella mostra al casello autostradale, probabilmente hanno sentito l’odore del depuratore, magari hanno visto che su You Tube tra i video correlati a Liguria e Savona i primi che escono sono quelli di Colorado Caffè con la famosa gag “torta di riso finita” o la puntata di Ale e Franz che per burla dopo aver vinto alla lotteria decidono di andare in ferie a Savona. Insomma nella stragrande maggioranza dei casi passano oltre e vanno nei paesi della riviera per farsi un bagno.
Per la prima volta circa 800.000 persone ogni anno (e visto che stanno iniziando i lavori per il terzo accosto presto molti di più) sono “costretti” a passare qualche ora in città. Possiamo pensare di prendere il più possibile da questi individui: tanto passano per forza e non ci dobbiamo preoccupare visto che sono costrette a venire qui… tanto non lasciano niente a Savona…. tanto sono clienti che non ci interessano….. tanto vanno da un’altra parte…
Oppure…. Possiamo pensare che in questo momento è come avessimo un grande spot su un canale nazionale. Cosa facciamo vedere dipende da noi. Se quelli che vengono scoprono che Savona è una bella città dove passare una giornata piacevole, dove è possibile usufruire di stabilimenti balneari di alto livello ma anche di spiagge libere, dove in primavera si può passare una bella giornata su una Fortezza del 1500 a titolo completamente gratuito, dove c’è un Santuario che può attirare un pellegrinaggio religioso e dove è stato appena aperto al pubblico un nuovo museo, dove in centro si può passeggiare e fare shopping in un area pedonale, dove …insomma credo che viviamo in un gran bel luogo ma che nessuno lo sa.
Se proviamo a spiegare tutto questo è probabile che a qualcuno venga in mente di ritornare. Magari a fare un Week end, magari solo per una giornata diversa, magari per comprarsi una casa al mare… Insomma in pochi anni si potrebbe veramente cambiare tutto e la nostra economia trovare un nuovo sbocco che credo sia anche l’unico possibile.
Non è facile, ci vorrà del tempo ma pensiamo a cosa vogliamo fare fra 10 anni della nostra città e proviamo a sognare un po’. Forse , parafrasando le parole di un famoso presidente americano dovremmo smetterla di pensare a cosa i croceristi possono fare per noi e iniziare a pensare cosa potremmo fare noi per loro per farli tornare.

Dario Sabatelli

In realta da figlia di commerciante di Savona posso sostenere che il porto non da e basta!!!

Amica MareMio, i porti d'imbarco non rendono alla città in quanto di passaggio.
Qualcosa raccolgono i porti di passaggio se direttamente collegato alla città, e solo se spendono gli stranieri, gli italiani spendono all'estero. Naturalmente se continua la crisi non spende nessuno comunque.

Rex ha scritto:Amica MareMio, i porti d'imbarco non rendono alla città in quanto di passaggio.
Qualcosa raccolgono i porti di passaggio se direttamente collegato alla città, e solo se spendono gli stranieri, gli italiani spendono all'estero. Naturalmente se continua la crisi non spende nessuno comunque.

Nessun intenzione di passare per "cafone"!
Lo avevo fatto osservare in un mio post dello scorso anno su "MONDOCROCIERE".
Non avevo inventato nulla. Ho solo riportato e commentato un articolo letto, mi pare,
su "IL SOLE 24 ORE". Post che è scomparso con il solito "obbligato" aggiornamento
del sito. Naturalmente mi fu gentilmente risposto che avevo torto.
Il "superfenomeno" Pierl Luigi Foschi, al quale non ha mai creduto, continua ad
affermare di grande "indotto" per le città italiane. Stia zitto per favore!
Ai miei tempi, mi riservavo sempre qualche ora, per visitare Genova e Venezia.
Ora il crocerista è cambiato. Non solo "va di fretta", ma come ben dici, è senza "grana".