LA BOMBA:VENEZIA FUORI DALLE ROTTE DI CROCIERA?
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LA BOMBA:VENEZIA FUORI DALLE ROTTE DI CROCIERA?
L'ipotesi avanzata da Pierfrancesco Vago, presidente Clia Europe
Venezia potrebbe uscire dalle rotte dei crocieristi. Lo si apprende da Pierfrancesco Vago, presidente Clia Europe, le cui parole sono riportare da Il Sole-24 Ore di oggi. Il manager sottolinea come il comparto lavori su una pianificazione a lungo termine: la situazione di incertezza che riguarda la città, con l'imprenditoria locale contraria ai passaggi in laguna, potrebbe portare le compagnie a trasferire altrove l'offerta.
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Venezia potrebbe uscire dalle rotte dei crocieristi. Lo si apprende da Pierfrancesco Vago, presidente Clia Europe, le cui parole sono riportare da Il Sole-24 Ore di oggi. Il manager sottolinea come il comparto lavori su una pianificazione a lungo termine: la situazione di incertezza che riguarda la città, con l'imprenditoria locale contraria ai passaggi in laguna, potrebbe portare le compagnie a trasferire altrove l'offerta.
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ivanapi- Press Reporter
- Messaggi : 8729
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Re: LA BOMBA:VENEZIA FUORI DALLE ROTTE DI CROCIERA?
Adesso faranno a chi sbatte la porta più forte!
Alessandra80- Allievo Ufficiale
- Messaggi : 145
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Re: LA BOMBA:VENEZIA FUORI DALLE ROTTE DI CROCIERA?
Lo abbiamo detto più volte che Venezia rischiava di rimanere fuori dal business delle crociere, almeno per quello dei grandi numeri.
Alex83- Terzo Ufficiale
- Messaggi : 259
Data d'iscrizione : 19.01.11
Età : 40
Località : Bologna
Re: LA BOMBA:VENEZIA FUORI DALLE ROTTE DI CROCIERA?
VENEZIA - Un nuovo progetto per le grandi navi a Venezia. È stata formalizzata con il deposito alla Capitaneria di porto - l'istituzione che raccoglie la documentazione - l'idea di realizzare il nuovo terminal crociere alla bocca di porto del Lido, davanti alle dighe del Mose in costruzione. Il progetto è alternativo a quello dell'Autorità portuale, il quale prevede invece di mantenere lo scalo dove si trova adesso, alla stazione marittima nel canale della Giudecca, e di scavare nei bassifondi lagunari un lungo canale artificiale per consentire ai contestatissimi colossi del mare un'uscita alternativa passando per la bocca di porto di Malamocco, una quindicina di chilometri più a sud.
L'idea è di Maria Rosa Vittadini, docente all'università di architettura Iuav di Venezia, con una squadra di ingegneri, architetti ed esperti come Stefano Boato e Carlo Giacomini. S'ispira alle antiche "gaggiandre", le chiatte corazzate che dal '500, ospitate sotto grandi tettoie nell'Arsenale, venivano armate con batterie di cannoni, rimorchiate e ormeggiate a difesa alla bocca di porto del Lido nello stesso luogo in cui il progetto attuale propone un terminal galleggiante da ormeggiare all'isola artificiale del Mose. Vantaggi: impatto ambientale modesto, costo ragionevole, libertà dalle chiusure del Mose poiché collocato fuori dalle dighe, rapidità di costruzione, reversibilità (cioè, se un domani ci fossero tecnologie migliori o soluzioni meglio indovinate, si smonta tutto e si porta via senza avere lasciato un'eredità permanente). Difetti: vanno approfonditi i criteri per la sicurezza dei passeggeri su una struttura galleggiante.
Il decreto Clini-Passera del 2012 stabilì che le grandi navi non devono più attraversare il bacino San Marco e il canale della Giudecca. Ma il divieto di transito si applicherà quando ci saranno vie alternative. I successori di Corrado Clini e Corrado Passera, cioè Andrea Orlando e Maurizio Lupi, nell'autunno scorso stabilirono una prima serie di vincoli al passaggio delle navi e chiesero un concorso d'idee; il confronto fra più soluzioni è stato confermato da un voto del Senato. Ora la parola spetta ai nuovi ministri, ancora Maurizio Lupi confermato alle Infrastrutture e trasporti e il nuovo ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.
Si è discusso di molti progetti ma ne era stato formalizzato uno solo, quello dell'Autorità del porto guidata da Paolo Costa. Progetto con uno sponsor convinto nel ministro Lupi. Sono stati ipotizzate altre soluzioni come lo scavo di un grande canale alle spalle dell'isola della Giudecca (Vtp Venice Terminal Passeggeri), l'uso del porto industriale di Marghera (Comune) oppure – proposta del politico Cesare De Piccoli – un terminal nella bocca di porto del Lido, ormeggiato non all'isola del Mose bensì alla terraferma.
Con ogni probabilità il Governo, attraverso i ministri del Comitatone (il comitato interministeriale sulla salvaguardia di Venezia), affiderà una prima selezione al Comune, in rappresentanza dei cittadini e dei loro interessi, per poi passare alle valutazioni tecniche e ambientali.
Il Sole 24 ore
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L'idea è di Maria Rosa Vittadini, docente all'università di architettura Iuav di Venezia, con una squadra di ingegneri, architetti ed esperti come Stefano Boato e Carlo Giacomini. S'ispira alle antiche "gaggiandre", le chiatte corazzate che dal '500, ospitate sotto grandi tettoie nell'Arsenale, venivano armate con batterie di cannoni, rimorchiate e ormeggiate a difesa alla bocca di porto del Lido nello stesso luogo in cui il progetto attuale propone un terminal galleggiante da ormeggiare all'isola artificiale del Mose. Vantaggi: impatto ambientale modesto, costo ragionevole, libertà dalle chiusure del Mose poiché collocato fuori dalle dighe, rapidità di costruzione, reversibilità (cioè, se un domani ci fossero tecnologie migliori o soluzioni meglio indovinate, si smonta tutto e si porta via senza avere lasciato un'eredità permanente). Difetti: vanno approfonditi i criteri per la sicurezza dei passeggeri su una struttura galleggiante.
Il decreto Clini-Passera del 2012 stabilì che le grandi navi non devono più attraversare il bacino San Marco e il canale della Giudecca. Ma il divieto di transito si applicherà quando ci saranno vie alternative. I successori di Corrado Clini e Corrado Passera, cioè Andrea Orlando e Maurizio Lupi, nell'autunno scorso stabilirono una prima serie di vincoli al passaggio delle navi e chiesero un concorso d'idee; il confronto fra più soluzioni è stato confermato da un voto del Senato. Ora la parola spetta ai nuovi ministri, ancora Maurizio Lupi confermato alle Infrastrutture e trasporti e il nuovo ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.
Si è discusso di molti progetti ma ne era stato formalizzato uno solo, quello dell'Autorità del porto guidata da Paolo Costa. Progetto con uno sponsor convinto nel ministro Lupi. Sono stati ipotizzate altre soluzioni come lo scavo di un grande canale alle spalle dell'isola della Giudecca (Vtp Venice Terminal Passeggeri), l'uso del porto industriale di Marghera (Comune) oppure – proposta del politico Cesare De Piccoli – un terminal nella bocca di porto del Lido, ormeggiato non all'isola del Mose bensì alla terraferma.
Con ogni probabilità il Governo, attraverso i ministri del Comitatone (il comitato interministeriale sulla salvaguardia di Venezia), affiderà una prima selezione al Comune, in rappresentanza dei cittadini e dei loro interessi, per poi passare alle valutazioni tecniche e ambientali.
Il Sole 24 ore
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Giovanni- Galleria Fotografica
- Messaggi : 725
Data d'iscrizione : 04.05.11
Età : 40
Località : Roma
Re: LA BOMBA:VENEZIA FUORI DALLE ROTTE DI CROCIERA?
Non ci credo!
Pierfrancesco Vago ha giustamente alzato i toni
e sono certo che le grandi navi non abbandoneranno
Venezia. Non penso che il nuovo governo
abbia a iniziare con una clamorosa un'autorete!
Pierfrancesco Vago ha giustamente alzato i toni
e sono certo che le grandi navi non abbandoneranno
Venezia. Non penso che il nuovo governo
abbia a iniziare con una clamorosa un'autorete!
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