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Costa condannata. Federconsumatori, sentenza su illeggitimità adeguamento carburante

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Messaggio  simtec Dom 28 Feb 2010, 00:23

(Teleborsa) - Roma, 26 feb - Federconsumatori, Adusbef e Movimento Consumatori valutano molto importante la sentenza del Giudice di Pace di Cefalù (del 24/11/2009), che ha dato ragione ad una coppia di cittadini siciliani che, dopo aver prenotato, nel 2008, una crociera con Costa Crociere, si erano visti chiedere da quest'ultima un sovrapprezzo di 220 Euro per "adeguamento carburante propulsione nave" e "adeguamento carburante aereo", in contrasto con quanto prevede il Codice del Consumo sui pacchetti di viaggio.
Un adeguamento del tutto illegittimo. Al di là della presunta prescrizione dell'accaduto, tra l'altro confutata dal Giudice di Pace, secondo quanto affermato nella sentenza "la società convenuta avrebbe potuto aumentare il prezzo del pacchetto turistico soltanto ove il prezzo del petrolio nel novembre 2008, rispetto a quanto in essere alla data di pubblicazione del programma, e cioè a febbraio 2008, fosse effettivamente aumentato."
Il fatto veramente assurdo di tale vicenda è che Costa Crociere ha richiesto un surplus per l'adeguamento carburante quando il petrolio diminuiva! "Come invece risulta dai listini prodotti dalle parti, - recita la sentenza - il prezzo del petrolio da febbraio 2008 al novembre 2008 è diminuito: invero nel mese di febbraio 2008 […], tale prezzo oscillava tra gli 88,96 ed i 101,84 dollari al barile, mentre nel mese di novembre 2008 […] il costo del barile era compreso tra i 63,91 ed i 54,43 dollari."
Il Giudice di Pace ha quindi condannato la Costa Crociere a rimborsare ai viaggiatori che hanno fatto ricorso la somma dei 220 Euro richiesti (con gli interessi legali) più le spese sostenute per il giudizio.
Alla luce di questo importante pronunciamento, le nostre Associazioni invitano tutti i cittadini a verificare il corretto comportamento degli organizzatori di viaggi, dei tour operator, affinché non si verifichino altri episodi di questo tipo. Questo vale anche per le centinaia di passeggeri imbarcati sulle crociere nello stesso periodo di quella in questione. I cittadini di Cefalù hanno già segnalato la vicenda all'Antitrust, che ha aperto un'istruttoria in merito. Auspichiamo che tale pratica commerciale scorretta venga riconosciuta tale dall'Antitrust, affinché quanto avvenuto funga da monito per il presente e per il futuro.
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Messaggio  silvanes Dom 28 Feb 2010, 04:10

simtec ha scritto:(Teleborsa) - Roma, 26 feb - Federconsumatori, Adusbef e Movimento Consumatori valutano molto importante la sentenza del Giudice di Pace di Cefalù (del 24/11/2009), che ha dato ragione ad una coppia di cittadini siciliani che, dopo aver prenotato, nel 2008, una crociera con Costa Crociere, si erano visti chiedere da quest'ultima un sovrapprezzo di 220 Euro per "adeguamento carburante propulsione nave" e "adeguamento carburante aereo", in contrasto con quanto prevede il Codice del Consumo sui pacchetti di viaggio.
Un adeguamento del tutto illegittimo. Al di là della presunta prescrizione dell'accaduto, tra l'altro confutata dal Giudice di Pace, secondo quanto affermato nella sentenza "la società convenuta avrebbe potuto aumentare il prezzo del pacchetto turistico soltanto ove il prezzo del petrolio nel novembre 2008, rispetto a quanto in essere alla data di pubblicazione del programma, e cioè a febbraio 2008, fosse effettivamente aumentato."
Il fatto veramente assurdo di tale vicenda è che Costa Crociere ha richiesto un surplus per l'adeguamento carburante quando il petrolio diminuiva! "Come invece risulta dai listini prodotti dalle parti, - recita la sentenza - il prezzo del petrolio da febbraio 2008 al novembre 2008 è diminuito: invero nel mese di febbraio 2008 […], tale prezzo oscillava tra gli 88,96 ed i 101,84 dollari al barile, mentre nel mese di novembre 2008 […] il costo del barile era compreso tra i 63,91 ed i 54,43 dollari."
Il Giudice di Pace ha quindi condannato la Costa Crociere a rimborsare ai viaggiatori che hanno fatto ricorso la somma dei 220 Euro richiesti (con gli interessi legali) più le spese sostenute per il giudizio.
Alla luce di questo importante pronunciamento, le nostre Associazioni invitano tutti i cittadini a verificare il corretto comportamento degli organizzatori di viaggi, dei tour operator, affinché non si verifichino altri episodi di questo tipo. Questo vale anche per le centinaia di passeggeri imbarcati sulle crociere nello stesso periodo di quella in questione. I cittadini di Cefalù hanno già segnalato la vicenda all'Antitrust, che ha aperto un'istruttoria in merito. Auspichiamo che tale pratica commerciale scorretta venga riconosciuta tale dall'Antitrust, affinché quanto avvenuto funga da monito per il presente e per il futuro.

Una volta tanto non sono solo i croceristi a pagare.
Ma Foschi, furbacchione........rimborserà i viaggiatori?
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Messaggio  ivanapi Lun 01 Mar 2010, 13:40

silvanes ha scritto:
simtec ha scritto:(Teleborsa) - Roma, 26 feb - Federconsumatori, Adusbef e Movimento Consumatori valutano molto importante la sentenza del Giudice di Pace di Cefalù (del 24/11/2009), che ha dato ragione ad una coppia di cittadini siciliani che, dopo aver prenotato, nel 2008, una crociera con Costa Crociere, si erano visti chiedere da quest'ultima un sovrapprezzo di 220 Euro per "adeguamento carburante propulsione nave" e "adeguamento carburante aereo", in contrasto con quanto prevede il Codice del Consumo sui pacchetti di viaggio.
Un adeguamento del tutto illegittimo. Al di là della presunta prescrizione dell'accaduto, tra l'altro confutata dal Giudice di Pace, secondo quanto affermato nella sentenza "la società convenuta avrebbe potuto aumentare il prezzo del pacchetto turistico soltanto ove il prezzo del petrolio nel novembre 2008, rispetto a quanto in essere alla data di pubblicazione del programma, e cioè a febbraio 2008, fosse effettivamente aumentato."
Il fatto veramente assurdo di tale vicenda è che Costa Crociere ha richiesto un surplus per l'adeguamento carburante quando il petrolio diminuiva! "Come invece risulta dai listini prodotti dalle parti, - recita la sentenza - il prezzo del petrolio da febbraio 2008 al novembre 2008 è diminuito: invero nel mese di febbraio 2008 […], tale prezzo oscillava tra gli 88,96 ed i 101,84 dollari al barile, mentre nel mese di novembre 2008 […] il costo del barile era compreso tra i 63,91 ed i 54,43 dollari."
Il Giudice di Pace ha quindi condannato la Costa Crociere a rimborsare ai viaggiatori che hanno fatto ricorso la somma dei 220 Euro richiesti (con gli interessi legali) più le spese sostenute per il giudizio.
Alla luce di questo importante pronunciamento, le nostre Associazioni invitano tutti i cittadini a verificare il corretto comportamento degli organizzatori di viaggi, dei tour operator, affinché non si verifichino altri episodi di questo tipo. Questo vale anche per le centinaia di passeggeri imbarcati sulle crociere nello stesso periodo di quella in questione. I cittadini di Cefalù hanno già segnalato la vicenda all'Antitrust, che ha aperto un'istruttoria in merito. Auspichiamo che tale pratica commerciale scorretta venga riconosciuta tale dall'Antitrust, affinché quanto avvenuto funga da monito per il presente e per il futuro.

Una volta tanto non sono solo i croceristi a pagare.
Ma Foschi, furbacchione........rimborserà i viaggiatori?
Se c'è una sentenza del Giudice di Pace, dovrà farlo per forza, anche per evitare pubblicità negative che potrebbero portare conseguenze di calo turistico per le crociere Costa. Le sentenze emesse, vanno sempre rispettate e Costa non è immune da queste regole. Ciaoi
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Messaggio  simtec Lun 01 Mar 2010, 20:25

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Un adeguamento del tutto illegittimo. Al di là della presunta prescrizione dell'accaduto, tra l'altro confutata dal Giudice di Pace, secondo quanto affermato nella sentenza "la società convenuta avrebbe potuto aumentare il prezzo del pacchetto turistico soltanto ove il prezzo del petrolio nel novembre 2008, rispetto a quanto in essere alla data di pubblicazione del programma, e cioè a febbraio 2008, fosse effettivamente aumentato."
Il fatto veramente assurdo di tale vicenda è che Costa Crociere ha richiesto un surplus per l'adeguamento carburante quando il petrolio diminuiva! "Come invece risulta dai listini prodotti dalle parti, - recita la sentenza - il prezzo del petrolio da febbraio 2008 al novembre 2008 è diminuito: invero nel mese di febbraio 2008 […], tale prezzo oscillava tra gli 88,96 ed i 101,84 dollari al barile, mentre nel mese di novembre 2008 […] il costo del barile era compreso tra i 63,91 ed i 54,43 dollari."
Il Giudice di Pace ha quindi condannato la Costa Crociere a rimborsare ai viaggiatori che hanno fatto ricorso la somma dei 220 Euro richiesti (con gli interessi legali) più le spese sostenute per il giudizio.
Alla luce di questo importante pronunciamento, le nostre Associazioni invitano tutti i cittadini a verificare il corretto comportamento degli organizzatori di viaggi, dei tour operator, affinché non si verifichino altri episodi di questo tipo. Questo vale anche per le centinaia di passeggeri imbarcati sulle crociere nello stesso periodo di quella in questione. I cittadini di Cefalù hanno già segnalato la vicenda all'Antitrust, che ha aperto un'istruttoria in merito. Auspichiamo che tale pratica commerciale scorretta venga riconosciuta tale dall'Antitrust, affinché quanto avvenuto funga da monito per il presente e per il futuro.

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Messaggio  ivanapi Lun 01 Mar 2010, 23:03

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Un adeguamento del tutto illegittimo. Al di là della presunta prescrizione dell'accaduto, tra l'altro confutata dal Giudice di Pace, secondo quanto affermato nella sentenza "la società convenuta avrebbe potuto aumentare il prezzo del pacchetto turistico soltanto ove il prezzo del petrolio nel novembre 2008, rispetto a quanto in essere alla data di pubblicazione del programma, e cioè a febbraio 2008, fosse effettivamente aumentato."
Il fatto veramente assurdo di tale vicenda è che Costa Crociere ha richiesto un surplus per l'adeguamento carburante quando il petrolio diminuiva! "Come invece risulta dai listini prodotti dalle parti, - recita la sentenza - il prezzo del petrolio da febbraio 2008 al novembre 2008 è diminuito: invero nel mese di febbraio 2008 […], tale prezzo oscillava tra gli 88,96 ed i 101,84 dollari al barile, mentre nel mese di novembre 2008 […] il costo del barile era compreso tra i 63,91 ed i 54,43 dollari."
Il Giudice di Pace ha quindi condannato la Costa Crociere a rimborsare ai viaggiatori che hanno fatto ricorso la somma dei 220 Euro richiesti (con gli interessi legali) più le spese sostenute per il giudizio.
Alla luce di questo importante pronunciamento, le nostre Associazioni invitano tutti i cittadini a verificare il corretto comportamento degli organizzatori di viaggi, dei tour operator, affinché non si verifichino altri episodi di questo tipo. Questo vale anche per le centinaia di passeggeri imbarcati sulle crociere nello stesso periodo di quella in questione. I cittadini di Cefalù hanno già segnalato la vicenda all'Antitrust, che ha aperto un'istruttoria in merito. Auspichiamo che tale pratica commerciale scorretta venga riconosciuta tale dall'Antitrust, affinché quanto avvenuto funga da monito per il presente e per il futuro.

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Vedrete quanti ricorsi ci saranno nei prossimi giorni di clienti che hanno pagato il supplemento.
E ti dirò di più. Il mese di settembre 2008, io, mio marito, mia figlia e mio genero, siamo stati in crociera con la Costa Serena ed abbiamo pagato l'adeguamento carburante, nella misuira di euro 30 a persona, per un totale di 120 euro. Ma chi ha voglia, di avviare un'azione giudiziaria per questa somma? Nel 2009 invece, con la Costa Victoria, ho ricevuto regolarmente il rimborso alla fine della crociera, sia per me che per mio marito. Sicuramente, Costa conterà molto sul fatto che tanta gente, come me, non avrà voglia di intentare una causa per una cifra così modesta e loro rideranno sicuramente alle nostre spalle. Ciao
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Messaggio  Rex Mar 02 Mar 2010, 18:47

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Un adeguamento del tutto illegittimo. Al di là della presunta prescrizione dell'accaduto, tra l'altro confutata dal Giudice di Pace, secondo quanto affermato nella sentenza "la società convenuta avrebbe potuto aumentare il prezzo del pacchetto turistico soltanto ove il prezzo del petrolio nel novembre 2008, rispetto a quanto in essere alla data di pubblicazione del programma, e cioè a febbraio 2008, fosse effettivamente aumentato."
Il fatto veramente assurdo di tale vicenda è che Costa Crociere ha richiesto un surplus per l'adeguamento carburante quando il petrolio diminuiva! "Come invece risulta dai listini prodotti dalle parti, - recita la sentenza - il prezzo del petrolio da febbraio 2008 al novembre 2008 è diminuito: invero nel mese di febbraio 2008 […], tale prezzo oscillava tra gli 88,96 ed i 101,84 dollari al barile, mentre nel mese di novembre 2008 […] il costo del barile era compreso tra i 63,91 ed i 54,43 dollari."
Il Giudice di Pace ha quindi condannato la Costa Crociere a rimborsare ai viaggiatori che hanno fatto ricorso la somma dei 220 Euro richiesti (con gli interessi legali) più le spese sostenute per il giudizio.
Alla luce di questo importante pronunciamento, le nostre Associazioni invitano tutti i cittadini a verificare il corretto comportamento degli organizzatori di viaggi, dei tour operator, affinché non si verifichino altri episodi di questo tipo. Questo vale anche per le centinaia di passeggeri imbarcati sulle crociere nello stesso periodo di quella in questione. I cittadini di Cefalù hanno già segnalato la vicenda all'Antitrust, che ha aperto un'istruttoria in merito. Auspichiamo che tale pratica commerciale scorretta venga riconosciuta tale dall'Antitrust, affinché quanto avvenuto funga da monito per il presente e per il futuro.

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Vedrete quanti ricorsi ci saranno nei prossimi giorni di clienti che hanno pagato il supplemento.
E ti dirò di più. Il mese di settembre 2008, io, mio marito, mia figlia e mio genero, siamo stati in crociera con la Costa Serena ed abbiamo pagato l'adeguamento carburante, nella misuira di euro 30 a persona, per un totale di 120 euro. Ma chi ha voglia, di avviare un'azione giudiziaria per questa somma? Nel 2009 invece, con la Costa Victoria, ho ricevuto regolarmente il rimborso alla fine della crociera, sia per me che per mio marito. Sicuramente, Costa conterà molto sul fatto che tanta gente, come me, non avrà voglia di intentare una causa per una cifra così modesta e loro rideranno sicuramente alle nostre spalle. Ciao
Tu hai raggione Ivana, ma pensa che l'importo equivale alle tasse d'imbarco di una persona oggi.
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Messaggio  ivanapi Mar 02 Mar 2010, 21:05

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Un adeguamento del tutto illegittimo. Al di là della presunta prescrizione dell'accaduto, tra l'altro confutata dal Giudice di Pace, secondo quanto affermato nella sentenza "la società convenuta avrebbe potuto aumentare il prezzo del pacchetto turistico soltanto ove il prezzo del petrolio nel novembre 2008, rispetto a quanto in essere alla data di pubblicazione del programma, e cioè a febbraio 2008, fosse effettivamente aumentato."
Il fatto veramente assurdo di tale vicenda è che Costa Crociere ha richiesto un surplus per l'adeguamento carburante quando il petrolio diminuiva! "Come invece risulta dai listini prodotti dalle parti, - recita la sentenza - il prezzo del petrolio da febbraio 2008 al novembre 2008 è diminuito: invero nel mese di febbraio 2008 […], tale prezzo oscillava tra gli 88,96 ed i 101,84 dollari al barile, mentre nel mese di novembre 2008 […] il costo del barile era compreso tra i 63,91 ed i 54,43 dollari."
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Una volta tanto non sono solo i croceristi a pagare.
Ma Foschi, furbacchione........rimborserà i viaggiatori?
Se c'è una sentenza del Giudice di Pace, dovrà farlo per forza, anche per evitare pubblicità negative che potrebbero portare conseguenze di calo turistico per le crociere Costa. Le sentenze emesse, vanno sempre rispettate e Costa non è immune da queste regole. Ciaoi
Vedrete quanti ricorsi ci saranno nei prossimi giorni di clienti che hanno pagato il supplemento.
E ti dirò di più. Il mese di settembre 2008, io, mio marito, mia figlia e mio genero, siamo stati in crociera con la Costa Serena ed abbiamo pagato l'adeguamento carburante, nella misuira di euro 30 a persona, per un totale di 120 euro. Ma chi ha voglia, di avviare un'azione giudiziaria per questa somma? Nel 2009 invece, con la Costa Victoria, ho ricevuto regolarmente il rimborso alla fine della crociera, sia per me che per mio marito. Sicuramente, Costa conterà molto sul fatto che tanta gente, come me, non avrà voglia di intentare una causa per una cifra così modesta e loro rideranno sicuramente alle nostre spalle. Ciao
Tu hai raggione Ivana, ma pensa che l'importo equivale alle tasse d'imbarco di una persona oggi.
Si, d'accordo Rex, ma pensa alle giornate di lavoro che si perdono per andare dietro a queste cose. A quel punto rinunci, perchè consideri che quella cifra, equivale grosso modo ad un giorno di lavoro. Però, anche questa esperienza ci insegna ad essere sempre più accorti in futuro. Ciao.
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Messaggio  Rex Mer 03 Mar 2010, 14:26

Vero che il gioco non vale la candela.
Ma fai un calcolo: un passeggero per totale passeggeri di tutte le navi, per numero di partenze, poi vedi che risultato esce fuori.
E solo una questione di principio, perché è ingiusto soprassedere.
La condanna doveva prevedere la ristituzione a tutti i passeggeri tanto loro sanno chi sono, magari in uno sconto a bordo, ma
serviva una lezione esemplare più ampia come esempio. E non solo per Costa o le navi, ma aerei, traghetti ecc.
Perché deve rimetterci solo l'utente finale?
Rex
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Messaggio  ivanapi Gio 04 Mar 2010, 00:31

Rex ha scritto:Vero che il gioco non vale la candela.
Ma fai un calcolo: un passeggero per totale passeggeri di tutte le navi, per numero di partenze, poi vedi che risultato esce fuori.
E solo una questione di principio, perché è ingiusto soprassedere.
La condanna doveva prevedere la ristituzione a tutti i passeggeri tanto loro sanno chi sono, magari in uno sconto a bordo, ma
serviva una lezione esemplare più ampia come esempio. E non solo per Costa o le navi, ma aerei, traghetti ecc.
Perché deve rimetterci solo l'utente finale?
E' verissimo e mi trovi d'accordo. Il risultato totale da restituire, sarebbe enorme per Costa e per le altre compagnie, anche se per ogni singolo crocerista sarebbe una cifra alquanto irrisoria. Sicuramente, la condanna doveva prevedere la restituzione a tutti i passeggeri, anche perchè se tutti i croceristi che hanno navigato nel 2008 dovessero intentare una causa per la restituzione del denaro, i tribunali italiani andrebbero in TILT. Ti rendi conto, di quanti passeggeri vengono movimentati con questo tipo di trasporto o crociera? Per i giudici sarebbe un lavoro enorme. Purtroppo, in Italia, ci sono troppe cose che non funzionano a dovere e chi ci rimette, è sempre e solo il popolo. Ciao
ivanapi
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Messaggio  simtec Gio 04 Mar 2010, 19:52

ivanapi ha scritto:
Rex ha scritto:Vero che il gioco non vale la candela.
Ma fai un calcolo: un passeggero per totale passeggeri di tutte le navi, per numero di partenze, poi vedi che risultato esce fuori.
E solo una questione di principio, perché è ingiusto soprassedere.
La condanna doveva prevedere la ristituzione a tutti i passeggeri tanto loro sanno chi sono, magari in uno sconto a bordo, ma
serviva una lezione esemplare più ampia come esempio. E non solo per Costa o le navi, ma aerei, traghetti ecc.
Perché deve rimetterci solo l'utente finale?
E' verissimo e mi trovi d'accordo. Il risultato totale da restituire, sarebbe enorme per Costa e per le altre compagnie, anche se per ogni singolo crocerista sarebbe una cifra alquanto irrisoria. Sicuramente, la condanna doveva prevedere la restituzione a tutti i passeggeri, anche perchè se tutti i croceristi che hanno navigato nel 2008 dovessero intentare una causa per la restituzione del denaro, i tribunali italiani andrebbero in TILT. Ti rendi conto, di quanti passeggeri vengono movimentati con questo tipo di trasporto o crociera? Per i giudici sarebbe un lavoro enorme. Purtroppo, in Italia, ci sono troppe cose che non funzionano a dovere e chi ci rimette, è sempre e solo il popolo. Ciao
Se condannati a restituire lo dovrebbero farei in automati.
La pubblicità arriva, quindi può arrivare anche il denaro.
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Messaggio  ivanapi Gio 04 Mar 2010, 22:52

simtec ha scritto:
ivanapi ha scritto:
Rex ha scritto:Vero che il gioco non vale la candela.
Ma fai un calcolo: un passeggero per totale passeggeri di tutte le navi, per numero di partenze, poi vedi che risultato esce fuori.
E solo una questione di principio, perché è ingiusto soprassedere.
La condanna doveva prevedere la ristituzione a tutti i passeggeri tanto loro sanno chi sono, magari in uno sconto a bordo, ma
serviva una lezione esemplare più ampia come esempio. E non solo per Costa o le navi, ma aerei, traghetti ecc.
Perché deve rimetterci solo l'utente finale?
E' verissimo e mi trovi d'accordo. Il risultato totale da restituire, sarebbe enorme per Costa e per le altre compagnie, anche se per ogni singolo crocerista sarebbe una cifra alquanto irrisoria. Sicuramente, la condanna doveva prevedere la restituzione a tutti i passeggeri, anche perchè se tutti i croceristi che hanno navigato nel 2008 dovessero intentare una causa per la restituzione del denaro, i tribunali italiani andrebbero in TILT. Ti rendi conto, di quanti passeggeri vengono movimentati con questo tipo di trasporto o crociera? Per i giudici sarebbe un lavoro enorme. Purtroppo, in Italia, ci sono troppe cose che non funzionano a dovere e chi ci rimette, è sempre e solo il popolo. Ciao
Se condannati a restituire lo dovrebbero farei in automati.
La pubblicità arriva, quindi può arrivare anche il denaro.
Ma secondo me, la condanna al risarcimento data dal giudice si riferiva solo a quella coppia che ha fatto ricorso e che ha chiesto il rimborso. Non credo che i giudici si sono allargati a tutti i partecipanti le crociere del 2008. Ciao
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Costa condannata. Federconsumatori, sentenza su illeggitimità adeguamento carburante Empty Re: Costa condannata. Federconsumatori, sentenza su illeggitimità adeguamento carburante

Messaggio  Rex Ven 05 Mar 2010, 21:15

ivanapi ha scritto:
simtec ha scritto:
ivanapi ha scritto:
Rex ha scritto:Vero che il gioco non vale la candela.
Ma fai un calcolo: un passeggero per totale passeggeri di tutte le navi, per numero di partenze, poi vedi che risultato esce fuori.
E solo una questione di principio, perché è ingiusto soprassedere.
La condanna doveva prevedere la ristituzione a tutti i passeggeri tanto loro sanno chi sono, magari in uno sconto a bordo, ma
serviva una lezione esemplare più ampia come esempio. E non solo per Costa o le navi, ma aerei, traghetti ecc.
Perché deve rimetterci solo l'utente finale?
E' verissimo e mi trovi d'accordo. Il risultato totale da restituire, sarebbe enorme per Costa e per le altre compagnie, anche se per ogni singolo crocerista sarebbe una cifra alquanto irrisoria. Sicuramente, la condanna doveva prevedere la restituzione a tutti i passeggeri, anche perchè se tutti i croceristi che hanno navigato nel 2008 dovessero intentare una causa per la restituzione del denaro, i tribunali italiani andrebbero in TILT. Ti rendi conto, di quanti passeggeri vengono movimentati con questo tipo di trasporto o crociera? Per i giudici sarebbe un lavoro enorme. Purtroppo, in Italia, ci sono troppe cose che non funzionano a dovere e chi ci rimette, è sempre e solo il popolo. Ciao
Se condannati a restituire lo dovrebbero farei in automati.
La pubblicità arriva, quindi può arrivare anche il denaro.
Ma secondo me, la condanna al risarcimento data dal giudice si riferiva solo a quella coppia che ha fatto ricorso e che ha chiesto il rimborso. Non credo che i giudici si sono allargati a tutti i partecipanti le crociere del 2008. Ciao
Certo!
Ti pare che fanno qualcosa per il popolo e contro una multinazionale?
Non lo fanno i governanti figuriamoci i giudici.
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