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Costa Concordia, ritrovato il corpo della piccola Dayana.

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Costa Concordia, ritrovato il corpo della piccola Dayana. Empty Costa Concordia, ritrovato il corpo della piccola Dayana.

Messaggio  ivanapi Mer 22 Feb 2012, 17:59

Riportiamo l´articoli di Alessandra Bravi e Federica Sanna appena apparso sul Corriere.it

I vigili del fuoco hanno individuato quattro corpi nella parte sommersa della nave Concordia naufragata davanti all’Isola del Giglio. Lo si apprende da fonti dei soccorritori. Dal naufragio del 13 gennaio, mancavano all’appello 15 persone. Tra i corpi individuati sul ponte 4 della Costa Concordia c’è anche quello della piccola Dayana Arlotti, 5 anni, di Rimini. La piccola si trovava in crociera con il padre, Williams Arlotti.

LA MAMMA PARTE PER IL GIGLIO – «Ho già sentito la mamma di Dayana e ci siamo limitati ad organizzare frettolosamente la partenza per l’isola del Giglio o per Grosseto. Andiamo immediatamente». Lo ha detto al Tgr Rai l’avvocato Davide Veschi, che assiste la mamma di Dayana, Susy Albertini. «Al telefono – ha aggiunto – ci siamo detti soltanto “Partiamo”, perchè c’è stato questo ritrovamento. Di altro non abbiamo parlato, è stata una telefonata velocissima».

L’ULTIMO VIAGGIO COL PADRE – Quella crociera – a zonzo, spensierati, per il Mediterraneo – doveva essere un momento di gioia e ritrovata felicità. Il sapore dolce del premio alla fine dei mesi difficili della lunga convalescenza per un doppio trapianto. Doveva essere una festa per Williams Arlotti, riminese di 36 anni, e la sua piccola Dayana, appena cinque: una festa spezzata, tragicamente, dal naufragio della Costa Concordia nelle acque dell’Isola del Giglio. Padre e figlia si erano imbarcati venerdì 13 gennaio a Civitavecchia insieme alla compagna di Williams, Michela Maroncelli, 32enne di Villa Verucchio. L’unica dei tre riminesi a salvarsi e a fare ritorno a casa.

IL RACCONTO DI MICHELA – Tutti e tre, Williams e Dayana e Michela, spiegava nelle ore successive al naufragio la cugina dell’uomo Sabrina Ottaviani, «sono andati avanti e indietro. Erano dalla parte dove la gente si è salvata, poi li hanno fatti andare dall’altra, quella che poi ha iniziato a inclinarsi. Se ne sono accorti e sono tornati indietro: la bimba è scivolata, il babbo con lei». Un incubo, aggravato dalle condizioni di salute di Arlotti – «è diabetico», osservava Ottaviani, «tre-quattro anni fa ha subito un trapianto di due organi e deve prendere farmaci salvavita diverse volte al giorno, ogni tre ore» – e dalla mancanza di un giubbotto salvagente. In un primo momento, aggiungeva, «non avevano il salvagente, nessuno dei tre: dopo lo hanno chiesto a uno con la divisa della nave e gliene ha portati due. Allora se lo sono messi la compagna di mio cugino e la bimba».

LA MADRE AL GIGLIO – Al Giglio, dopo il naufragio la mamma di Dayana – Susy Albertini, ex moglie di Arlotti – fino all’ultimo ha cercato e sperato di riabbracciare la piccola («fatemi salire per ritrovare mia figlia. A me risponderà», aveva chiesto ai soccorritori appena arrivata davanti al relitto). «Continuate a cercare la mia bambina, non fermatevi; portatemela. È una bambina molto allegra, molto vivace e brava, una bambina stupenda e la voglio rivedere: giovedì mattina l’avevo accompagnata all’asilo, era allegra come sempre. Si era preparata la valigia da sola con i vestiti più belli da portare in vacanza. Chiedo a chiunque abbia visto qualcosa di parlare per darci una mano a ritrovarla». Un appello raccolto da una naufraga di Terni che aveva riferito di avere riconosciuto la piccola da una foto apparsa in televisione e di ricordarla senza salvagente e con un cappotto scuro da adulto addosso insieme ad una coppia spagnola. Spiraglio di speranza, richiuso in fretta, come si era richiuso in fretta lo spiraglio aperto dalla nonna materna che aveva scorto, in una trasmissione televisiva, una bimba, in un ospedale toscano, che le aveva ricordato la nipotina. Piccola, con i capelli a caschetto e gli occhi castani, e una vita spezzata, insieme al suo babbo, sulla nave dei sogni.

LA RICERCA DEI DISPERSI – Le attività di ricerca sono riprese in seguito ad uno screening fatto nei giorni scorsi attraverso le testimonianze dei sopravvissuti che avevano indicato i punti dove si sarebbero potuti trovare l’ultima volta che erano stati visti alcuni dei dispersi. Le operazioni di recupero saranno lunghe a cause delle difficili condizioni per operare. Martedì erano state sospese le attività di pompaggio del carburante dalla Costa Concordia: i venti forti e il mare mosso hanno infatti impedito ai tecnici della Smit neri di avviare la seconda fase dell’attività, lo svuotamento dei serbatoi a poppa della nave naufragata davanti al Giglio. Sono invece proseguiti i lavori da parte dei vigili del fuoco per allestire il cantiere che consentirà ai palombari di proseguire nelle ricerche dei dispersi in corrispondenza della parte sommersa del ponte quattro.

dal Corriere.it

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