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Messaggio  ivanapi Lun 04 Ott 2010, 13:20

homepage > Politiche Marittime > Europa sotto tiro
03 ottobre 2010
Europa sotto tiro
Allarme terrorismo
anche nei porti

Il rischio segnalato dagli Stati Uniti è «reale» e la minaccia che vi siano nascoste in Europa cellule pronte a colpire è «attendibile» anche se, almeno dalle informazioni e dagli elementi raccolti finora, non vi sono segnali particolari che indichino l’Italia - o interessi italiani all’estero - come obiettivi dei terroristi.

Il “travel alert” diffuso oggi dal Dipartimento di Stato americano non coglie certo di sorpresa i responsabili della sicurezza e della nostra intelligence: da giorni infatti, sui tavoli degli uomini dei servizi e del Viminale circolano diverse informative provenienti dai servizi segreti occidentali. I falsi allarmi scattati in Francia nelle settimane scorse, le segnalazioni provenienti dall’Inghilterra e le informazioni che dal Pakistan parlano di un gruppo di terroristi pronto a replicare in Europa degli attentati «stile Mumbai», sono state attentamente vagliate dai nostri 007 e dai vertici della sicurezza. Nelle ultime ore, inoltre, si sono intensificati gli scambi informativi con le intelligence degli altri paesi, ulteriore conferma del fatto, fa notare una fonte qualificata, che la situazione è «complicata» e va gestita con la massima attenzione.

L’obiettivo dei nostri apparati di sicurezza è duplice: trovare eventuali collegamenti tra le informazioni provenienti dall’estero e personaggi finiti nelle inchieste italiane e, soprattutto, avere la certezza che tra gli estremisti islamici presenti nel nostro paese - in sostanza piccole cellule che si occupano in prevalenza di fornire appoggio logistico e documenti ai combattenti rientrati da Iraq e Afghanistan - non si sia infiltrato qualche altro personaggio con ben altre intenzioni. E in quest’ottica va letto l’arresto a Napoli di un algerino di 28 anni, ricercato dall’autorità giudiziaria francese. All’uomo gli agenti della Digos, che lo hanno pedinato per tre giorni, hanno sequestrato un kit per la fabbricazione di esplosivo, un taccuino pieno di appunti, un computer e un cellulare. L’algerino sarà estradato in Francia, non prima però che si siano chiariti i motivi della sua presenza a Napoli, dove si muovono personaggi dediti alla falsificazione di documenti. Al momento comunque, viene ribadito, non ci sono segnali specifici che riguardino il nostro paese. Né le informative provenienti dagli Stati Uniti e dagli altri paesi occidentali hanno mai «circostanziato» la minaccia. Valutazioni che hanno trovato conferme, anche ieri, nelle parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni.

«Facciamo parte di un network di intelligence che ha evidenziato potenziali rischi anche per l’Italia - ha detto il titolare del Viminale - stiamo guardando con attenzione alla situazione, che ritengo comunque sotto controllo». Anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, appena due giorni fa, ricordando che «la guardia è e resta altissima», aveva sottolineato che «non abbiamo alcun allarme particolare per l’Italia» anche se il nostro paese resta un obiettivo «potenziale» dei terroristi. L’attenzione è dunque massima ma non sarebbero stati presi provvedimenti particolari, né sarebbero state alzate le misure di sicurezza. Ciò non significa che non vi sia una vigilanza costante e puntuale su tutti quelli che possono essere ritenuti obiettivi sensibili: non solo sedi diplomatiche e di rappresentanza americane, inglesi e statunitensi, ma anche tutti quei luoghi di ritrovo, frequentati sia dai cittadini italiani che dai turisti. Particolare attenzione viene ovviamente riservata a aeroporti, porti, stazioni ferroviarie e della metropolitana, dove secondo l’alert diffuso dagli americani potrebbe svilupparsi l’attacco dei terroristi.

In questa situazione, i responsabili dell’intelligence e della sicurezza hanno attivato anche tutte le fonti sul territorio, per captare in tempo eventuali segnali di pericolo, e tengono costantemente sotto controllo siti, forum e chat frequentati abitualmente dagli ambienti vicini al radicalismo islamico.


informazioni che dal Pakistan parlano di un gruppo di terroristi pronto a replicare in Europa degli attentati «stile Mumbai», sono state attentamente vagliate dai nostri 007 e dai vertici della sicurezza. Nelle ultime ore, inoltre, si sono intensificati gli scambi informativi con le intelligence degli altri paesi, ulteriore conferma del fatto, fa notare una fonte qualificata, che la situazione è «complicata» e va gestita con la massima attenzione.

L’obiettivo dei nostri apparati di sicurezza è duplice: trovare eventuali collegamenti tra le informazioni provenienti dall’estero e personaggi finiti nelle inchieste italiane e, soprattutto, avere la certezza che tra gli estremisti islamici presenti nel nostro paese - in sostanza piccole cellule che si occupano in prevalenza di fornire appoggio logistico e documenti ai combattenti rientrati da Iraq e Afghanistan - non si sia infiltrato qualche altro personaggio con ben altre intenzioni. E in quest’ottica va letto l’arresto a Napoli di un algerino di 28 anni, ricercato dall’autorità giudiziaria francese. All’uomo gli agenti della Digos, che lo hanno pedinato per tre giorni, hanno sequestrato un kit per la fabbricazione di esplosivo, un taccuino pieno di appunti, un computer e un cellulare. L’algerino sarà estradato in Francia, non prima però che si siano chiariti i motivi della sua presenza a Napoli, dove si muovono personaggi dediti alla falsificazione di documenti. Al momento comunque, viene ribadito, non ci sono segnali specifici che riguardino il nostro paese. Né le informative provenienti dagli Stati Uniti e dagli altri paesi occidentali hanno mai «circostanziato» la minaccia. Valutazioni che hanno trovato conferme, anche ieri, nelle parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni.


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Messaggio  Rex Lun 04 Ott 2010, 19:16

Avevo già sentito in TV che in Francia e Germania era aumentata la soglia di allarme.
Purtroppo esiste il rischio per le navi. Sono grandi, portono tanti passeggeri di varie nazionalità, ma sopratutto americani e europei i primari obbiettivi dell'estremismo islamico.
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