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Fincantieri celebra I vent'anni del Destriero

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Messaggio  ivanapi Mar 24 Lug 2012, 19:42

Fincantieri celebra I vent'anni del Destriero

La barca italiana impiegò 2 giorni, 10 ore e 34 minuti per raggiungere la costa inglese da New York. Un record imbattuto che ha rivoluzionato l'industria navale dando il via agli scafi veloci di oggi
Muggiano, 24 luglio 2012 - Si è svolta oggi, presso il cantiere di Muggiano (La Spezia), la celebrazione del ventesimo anniversario dell’impresa del “Destriero”, l’imbarcazione più veloce del mondo che attraversò l’Atlantico nel 1992 stabilendo un record ancora oggi imbattuto.

Il monoscafo, costruito nel 1991 in meno di un anno da Fincantieri, percorse 3.106 miglia nautiche, dal Faro di Ambrose Light a New York sino al faro di Bishop Rock nelle Isole Scilly in Inghilterra, senza rifornimento in 58 ore alla velocità media di 53 nodi (con punte di 70), riconquistando il Blue Ribbon (Nastro Azzurro) assegnato nel 1933 al mitico transatlantico “Rex”.

All’evento sono intervenuti tra gli altri, Corrado Antonini, Presidente di Fincantieri, Cesare Fiorio, responsabile del programma Destriero Challenge e Aldo Benedetti, comandante in seconda del Destriero.

Il Destriero, realizzato nei cantieri di Muggiano e Riva Trigoso, è stata la più grande nave in lega leggera mai costruita, uno dei mezzi navali con la più alta concentrazione di efficienza, potenza e tecnologia. Con i suoi 67 metri di lunghezza, una larghezza di 13 e i suoi 60 mila cavalli di potenza poteva raggiungere una velocità media superiore ai 60 nodi. Un vero record, un orgoglio italiano, una conquista frutto di un bagaglio di esperienze nella costruzione di navi acquisito da Fincantieri in oltre due secoli di storia. Il Destriero ha infatti rappresentato per Fincantieri l’inizio alla produzione di una nuova generazione di mezzi per il trasporto veloce via mare con conseguenti benefici dello sviluppo commerciale.

La sfida del Destriero nasce con l’obiettivo di superare i record stabiliti nell’attraversamento dell’Atlantico, premiati dal 1838 con il Nastro Azzurro. Il riconoscimento del Nastro Azzurro sarà ufficializzato dal 1935 con il trofeo Hales Trophy, su proposta del deputato inglese Harold Hales. Secondo il regolamento istituito potevano partecipare alla competizione le navi mercantili che nel corso della traversata atlantica, da Est ad Ovest, rispondevano a determinati requisiti: avessero avuto a bordo posta, passeggeri paganti e un equipaggio di professionisti. L’impresa del Destriero si pone nella scia di questa tradizione; la sua sfida dell’Atlantico nasce dalla passione per la tecnologia navale, del principe ismailita Karim Aga Khan, che si farà promotore dell’iniziativa, sostenuto dai più significativi testimonial della realtà industriale e culturale italiana del tempo, dalla Fiat di Gianni Agnelli, dall’IRI di Franco Nobili a numerosi altri sponsor.

Per l’occasione è stata allestita un’esposizione fotografica, a cura della Fondazione Fincantieri, che celebra l’impresa del cantiere, della nave e del suo equipaggio.

Lo stabilimento di Muggiano, tra know-how militare, artigianato navale ed effetto volano per l’indotto

Lo stabilimento di Muggiano rappresenta forse l’esempio più compiuto della strategia di flessibilità e diversificazione del business perseguita da Fincantieri, tesa ad un interscambio duale fra tecnologie civili e militari che permette all’azienda di presidiare diversi segmenti di mercato. A Muggiano infatti ha sede la divisione Fincantieri Yachts, dedicata esclusivamente alla progettazione e costruzione di yacht di lunghezza superiore ai 70 metri.

Il cantieri di Muggiano ha almeno tre caratteristiche peculiari. La prima è la grande versatilità, esempio di eccellenza per quanto attiene la flessibilità e la produzione integrata che è alla base dello spirito Fincantieri. Qui si allestiscono, infatti, non solo unità militari, come nel recente periodo la portaerei Cavour, ammiraglia della Marina italiana, le fregate FREMM, le cacciatorpediniere Caio Duilio e Andrea Doria o sottomarini come gli U212A, ma anche unità offshore, navi speciali ed ogni tipo di costruzione ad alto valore aggiunto. Seconda, essendo un cantiere militare caratterizzato dalla compresenza di produzioni militari e civili, è in grado più facilmente di favorire l’osmosi tra le diverse tecnologie, in particolar modo il trasferimento di quelle militari in ambito civile. Si pensi ad esempio alla riduzione del rumore e delle vibrazioni - richiesta da una clientela, come quella del mercato yacht, particolarmente esigente - tecnologia mutuata da quella che Fincantieri ha sviluppato e impiega per realizzare e rendere non intercettabili i sottomarini. Infine, la baia di La Spezia si trova in una posizione geografica perfettamente equidistante dai templi della nautica di lusso: Costa Azzurra, Costa Smeralda, Versilia, aree che rappresentano un vero e proprio “polo della nautica”, con la concentrazione dei principali fornitori e operatori del settore.

All’interno del cantiere del Muggiano, che vanta 60mila metri quadrati di spazi al coperto, hanno sede gli uffici direttivi e il centro di progettazione della divisione megayacht, un moderno capannone dedicato, di oltre 170 metri di lunghezza e 36 di larghezza, per la produzione di yacht fino a 160 metri di lunghezza.

Inoltre, in virtù della stabile presenza di personale armato di sorveglianza presso lo stabilimento e del suo particolare carattere di area “no fly zone”, il cantiere offre maggiore serenità ai “riservati” clienti, solitamente molto attenti alla massima segretezza sulla gestazione dei propri “gioielli”.

Ma la vera forza della divisione yacht sono le decine e decine di uomini e donne che la compongono, fra operai e artigiani altamente qualificati, manager, ingegneri, tecnici, che lavorano quotidianamente alla creazione di navi che sono gli oggetti personali in assoluto di maggior valore al mondo. Uno yacht di queste dimensioni e con questo livello di rifiniture, infatti, vale in media 2 milioni di euro circa per metro lineare, e ciò può dare l’idea dell’importanza, in termine di ricadute economiche e carichi di lavoro per i cantieri italiani, per i lavoratori, per tutte le piccole e medie imprese dell’indotto che fanno parte della galassia Fincantieri.

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Messaggio  aniello-borriello@alice.i Mar 07 Ago 2012, 08:08

Perchè non se ne parla più della mitica che traffico svolge

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