«effetto Concordia quasi esaurito»
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«effetto Concordia quasi esaurito»
«effetto Concordia quasi esaurito»
Genova - «L’incidente di Costa Concordia ha avuto un impatto importante sul mercato delle crociere, Costa è un marchio mondiale. Ma ora la situazione si sta normalizzando»: lo ha affermato Gianni Rotondo, direttore generale per l’Italia di Royal Caribbean, il secondo gruppo turistico mondiale. «A oggi - ha precisato Rotondo nel corso di una conferenza stampa a Genova - i livelli del numero di prenotati sono di assoluta soddisfazione». «Ovviamente - ha aggiunto - per convincere la clientela è stata necessaria molta pressione sui prezzi. La crisi economica, la grande quantità di capacità di offerta e l’evento di Costa Concordia sono i tre elementi che hanno enfatizzato la pressione sui prezzi».
Rispetto al 2011, ha sottolineato Rotondo, Royal Caribbean ha raddoppiato il numero di italiani imbarcati. Sulle navi che operano in Italia, tutte di classe Voyager con una capacità di 3.600 passeggeri, la clientela italiana rappresenta il 35%, praticamente un terzo. Gli altri due terzi sono americani, canadesi, inglesi, tedeschi e cittadini del Nord Europa.
Rccl e Genova. «L’esperienza di Royal Caribbean a Genova è stata così positiva da indurre la compagnia a raddoppiare nel 2012 il numero di crociere, dalle 7 del 2011 a 14, allungando la stagione»: così Gianni Rotondo, direttore generale per l’Italia del secondo gruppo turistico mondiale. «E il numero di prenotati, nonostante il momento difficile che sta attraversando il mondo delle crociere, è tanto positivo da far prevedere per il 2013 un ulteriore aumento arrivando a 17 partenze da Genova» ha aggiunto Rotondo illustrando le strategie della compagnia a Palazzo San Giorgio, sede dell’autorità portuale.
«La città di Genova - ha proseguito - ha fatto molto per Royal Caribbean e anche noi cerchiamo di dare alla città. In particolare, importante è l’impegno sul piano della comunicazione attraverso la campagna “Ascolta il mare” che abbiamo lanciato un mese dopo l’incidente del Giglio e deciso di confermare nonostante il periodo di crisi».
Nel corso della conferenza stampa è stato inoltre annunciata la nascita dell’«Osservatorio Crocieristico Territoriale italiano» (Octi) nato dalla collaborazione fra l’università di Genova (Facoltà di economia) e Royal Caribbean. Obiettivo analizzare l’impatto delle crociere sulla valorizzazione dei territori toccati dalle navi. Il progetto di ricerca, per ora limitato a Genova, verrà esteso di anno in anno ad altri porti italiani toccati dalla compagnia. Dallo studio, è emerso tra l’altro che Royal Caribbean ha speso nel 2011 a Genova circa 56 mila euro a toccata, pari a 395 mila euro a stagione, tra costi portuali per la nave, per i passeggeri, per l’organizzazione del terminal e per le attività di organizzazione turistica sul territorio.
Nello scalo genovese, nel corso della stagione 2011, Rccl ha alimentato un traffico complessivo di circa 24.500 persone, di cui 8.900 in imbarco e 15.600 in transito. La spesa media per i croceristi che si imbarcano è stimata in 85 euro pro capite. I crocieristi, durante le gite a terra, spendono mediamente 25 euro a testa se l’escursione è stata comprata a bordo. Occorre però tener presente, sottolineano i ricercatori, che il valore è più del doppio se si tiene conto delle spese effettuate dalla compagnia presso il tour operator a terra.
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Genova - «L’incidente di Costa Concordia ha avuto un impatto importante sul mercato delle crociere, Costa è un marchio mondiale. Ma ora la situazione si sta normalizzando»: lo ha affermato Gianni Rotondo, direttore generale per l’Italia di Royal Caribbean, il secondo gruppo turistico mondiale. «A oggi - ha precisato Rotondo nel corso di una conferenza stampa a Genova - i livelli del numero di prenotati sono di assoluta soddisfazione». «Ovviamente - ha aggiunto - per convincere la clientela è stata necessaria molta pressione sui prezzi. La crisi economica, la grande quantità di capacità di offerta e l’evento di Costa Concordia sono i tre elementi che hanno enfatizzato la pressione sui prezzi».
Rispetto al 2011, ha sottolineato Rotondo, Royal Caribbean ha raddoppiato il numero di italiani imbarcati. Sulle navi che operano in Italia, tutte di classe Voyager con una capacità di 3.600 passeggeri, la clientela italiana rappresenta il 35%, praticamente un terzo. Gli altri due terzi sono americani, canadesi, inglesi, tedeschi e cittadini del Nord Europa.
Rccl e Genova. «L’esperienza di Royal Caribbean a Genova è stata così positiva da indurre la compagnia a raddoppiare nel 2012 il numero di crociere, dalle 7 del 2011 a 14, allungando la stagione»: così Gianni Rotondo, direttore generale per l’Italia del secondo gruppo turistico mondiale. «E il numero di prenotati, nonostante il momento difficile che sta attraversando il mondo delle crociere, è tanto positivo da far prevedere per il 2013 un ulteriore aumento arrivando a 17 partenze da Genova» ha aggiunto Rotondo illustrando le strategie della compagnia a Palazzo San Giorgio, sede dell’autorità portuale.
«La città di Genova - ha proseguito - ha fatto molto per Royal Caribbean e anche noi cerchiamo di dare alla città. In particolare, importante è l’impegno sul piano della comunicazione attraverso la campagna “Ascolta il mare” che abbiamo lanciato un mese dopo l’incidente del Giglio e deciso di confermare nonostante il periodo di crisi».
Nel corso della conferenza stampa è stato inoltre annunciata la nascita dell’«Osservatorio Crocieristico Territoriale italiano» (Octi) nato dalla collaborazione fra l’università di Genova (Facoltà di economia) e Royal Caribbean. Obiettivo analizzare l’impatto delle crociere sulla valorizzazione dei territori toccati dalle navi. Il progetto di ricerca, per ora limitato a Genova, verrà esteso di anno in anno ad altri porti italiani toccati dalla compagnia. Dallo studio, è emerso tra l’altro che Royal Caribbean ha speso nel 2011 a Genova circa 56 mila euro a toccata, pari a 395 mila euro a stagione, tra costi portuali per la nave, per i passeggeri, per l’organizzazione del terminal e per le attività di organizzazione turistica sul territorio.
Nello scalo genovese, nel corso della stagione 2011, Rccl ha alimentato un traffico complessivo di circa 24.500 persone, di cui 8.900 in imbarco e 15.600 in transito. La spesa media per i croceristi che si imbarcano è stimata in 85 euro pro capite. I crocieristi, durante le gite a terra, spendono mediamente 25 euro a testa se l’escursione è stata comprata a bordo. Occorre però tener presente, sottolineano i ricercatori, che il valore è più del doppio se si tiene conto delle spese effettuate dalla compagnia presso il tour operator a terra.
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