Il personaggio Aponte, pace e affari con Genova
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Il personaggio Aponte, pace e affari con Genova
23 maggio 2011
IL PERSONAGGIO
APONTE, PACE E AFFARI
CON GENOVA
Genova - Dal grande rifiuto - «a Genova non voglio toccare nemmeno l’immondizia» - agli investimenti a raffica: traghetti, navi da crociera, terminal, container, immobiliare. Forse domani pure l’aeroporto.
Gianluigi Aponte sotto la Lanterna: se non è vero amore, sono affari d’oro. Qualcosa - anzi, molto - è cambiato da quel marzo 2010 in cui, travolto dall’inchiesta sul porto, il padrone della seconda flotta portacontainer del mondo diceva di non voler più sentir parlare della città. Erano i giorni in cui l’ombra lunga di un’inchiesta imbarazzante si allungava su tutto il porto e la gestione dell’allora presidente Giovanni Novi, arrivando a lambire la sua figura. L’accusa: mercanteggiamenti sottobanco per aggiudicarsi il terminal di Calata Bettolo, evitando le gare obbligatorie. «Sono rimasto choccato dal modo di fare dei pm...» disse in un’intervista al Secolo XIX. E sembrava la parola fine. Ma non era così: sarà il vento che è cambiato sul porto, governato oggi con altri criteri, diversi da quelli degli anni di Novi. Sarà il lungo corteggiamento degli enti locali, sarà, molto più semplicemente, che gli affari contano più di tutto. E oggi la Lanterna è strategica per l’armatore che, partito da Sorrento, ha costruito un impero fatto di navi, container, terminal. Tanto da rendere credibile un colloquio con il governatore Claudio Burlando - mercoledì prossimo - in cui ad Aponte verrà chiesto, di fatto, di contribuire a salvare la cantieristica nazionale e, con questa, un pezzo pregiato dell’industria cittadina come lo stabilimento di Sestri Ponente. Lui può farlo, almeno in parte, se deciderà di costruire qui, e non più in Francia, le sue nuove navi.
Ma fin dove vuole arrivare il padrone di Msc? «Se lo lasciano fare, continuerà a investire a Genova. Non lo dice, ma è così: dei genovesi si fida» spiega un imprenditore, uno dei pochi, con cui in città ha collaborato strettamente. Di tutti i genovesi si fida? «No scusi, è vero: si fida delle professionalità dei genovesi, dei suoi dipendenti». Che, presto, sotto la Lanterna saranno cinquecento e oltre, nella nuova sede nelle Torri di San Benigno, capitolo immobiliare dei suoi tanti investimenti. Con gli imprenditori cittadini, invece, i rapporti sono sempre stati altalenanti. Certo, con Luigi Negri, padrone del terminal Sech, ha in piedi un’alleanza per gestire assieme - se arriverà la concessione - Calata Bettolo. Quando doveva decidere se portare le sue navi al terminal Multipurpose, è con i Messina che si è consultato. Ma, in fondo, sono due mondi diversi: l’armatore Aponte ragiona in termini di multinazionale - pure atipica - e non può essere altrimenti. Una logica che non sempre appartiene al modo di operare delle grandi famiglie imprenditoriali genovesi.
Ma molto sta cambiando: il porto che è tornato a fare le gare, che si sforza di adottare modi di operare più efficienti, attira l’attenzione dei grandi gruppi e Aponte da anni ha capito che ben può coprire spazi lasciati liberi da altri. La sua galassia può diventare quello che Genova non ha mai avuto: la grande società che ha in mano il sistema porto, controllandone diversi pezzi. Un modello magari discutibile e che lega lo scalo al destino di un singolo operatore, ma che d’altra parte garantisce un’unitarietà e una mole d’investimenti altrimenti difficilmente raggiungibile.
La scalata è partita con le crociere quando, a metà degli anni Duemila, ha imposto Msc Crociere come l’unica possibilità per Genova di sopravvivere al doppio lutto del trasloco di Costa a Savona e del crac Festival. Negli stessi anni provava a sbarcare con un suo terminal per i container in uno scalo diviso in tanti piccoli regni: è stata la sua partita più difficile. Il terminal, tanto è vero, ancora non lo possiede, ma l’interesse per Bettolo - che comunque sarà assegnato tramite gara - rimane solido.
Ma non ci sono solo container e crociere: bisogna guardare ai traghetti per capire la svolta di Aponte a Genova. Rilevando il 50% di una società come Gnv in grandi difficoltà, l’armatore non ha semplicemente allargato il raggio d’azione nel business del cabotaggio, dove era già presente con Snav. Nella “pancia” di Gnv, infatti, c’è anche una consistente partecipazione di Stazioni Marittime, la società che controlla tutto il traffico passeggeri genovese. Acquistare Gnv, come ha fatto, per l’armatore significa mettere un piede a terra a Genova. Radicando un business che, parlando di navi, diversamente è sempre estremamente mobile.
Anche questa volta Aponte copre un vuoto: non ci sono imprenditori genovesi, all’orizzonte, che sembrano interessati a contendergli questo pur ricco business. A questo punto Genova diventa molte cose: non più “solo” la base per le crociere e i traghetti per le isole. C’è anche, ad esempio, il progetto per un porto a Voltri dedicato ai traffici con il Nord Africa. In una parola sola, Genova diventa la capitale mediterranea di una multinazionale posseduta da un uomo solo, Aponte. Una svolta che, chissà, potrebbe essere suggellata dalla sponsorizzazione di una delle due squadre cittadine, il Genoa. La stella di Msc sulla maglia rossoblù, dove una volta campeggiava il comignolo di Costa Crociere. Trattative ci sono già state in passato, nulla esclude che ci si riprovi. Perché, in fondo, anche negli affari i simboli contano.
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ivanapi- Press Reporter
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Località : civitanova marche
Re: Il personaggio Aponte, pace e affari con Genova
Aponte ce la farà a rilanciare GENOVA che tanto amo?
Negli ultimi anni tanti sono stati coloro che hanno tentato
il rilancio di "Zena", ma di concreto si è visto poco, anzi nulla.
Non va scordato che vi è da risolvere anche il problema
TIRRENIA e Aponte pare interessato anche a questa compagnia.
Chi vivrà vedrà!
Negli ultimi anni tanti sono stati coloro che hanno tentato
il rilancio di "Zena", ma di concreto si è visto poco, anzi nulla.
Non va scordato che vi è da risolvere anche il problema
TIRRENIA e Aponte pare interessato anche a questa compagnia.
Chi vivrà vedrà!
Re: Il personaggio Aponte, pace e affari con Genova
Concordo con silvanes.
gealex- Allievo Ufficiale
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Località : FOGGIA
Re: Il personaggio Aponte, pace e affari con Genova
Genova è una città molto difficile...ora al timone del porto per fortuna c'è una persona capace...cmq non dimentichiamoci che siamo amministrati da decenni sempre dalle stesse persone, che l'unica capacità che hanno dimostrato è quella di rovinare il mare e costruire grandi centri commerciali...naturalmente COOP...
masca1973- Moderatore
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