Per capire meglio le difficoltà delle compagnie di crociera!
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Per capire meglio le difficoltà delle compagnie di crociera!
La situazione, si fa sempre più ingarbugliata, è CAOS totale.
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02 febbraio 2011
CAOS IN EGITTO
CANALE DI SUEZ,
ARRIVANO I MILITARI
L’INTERO sistema dei porti egiziano è andato in tilt, dalla gru alla dogana.
A funzionare ancora con regolarità è solo il Canale di Suez - ieri per la via d’acqua sono transitate 65 navi - sul quale da subito si erano concentrate le preoccupazioni degli operatori per una sua possibile chiusura. La struttura, terza fonte di reddito dell’Egitto, è stata messa sotto il controllo dei militari. Diversa è la situazione per le strutture portuali: Apm Terminals, la società terminalistica del gruppo danese Maersk, ha deciso di fermare le attività presso il Suez Canal Container Terminal di Port Said - il maggiore scalo di trasbordo del Mediterraneo orientale - sottolineando in una nota ai clienti che «le condizioni operative al momento non sono chiare».
Come dire: la situazione è talmente confusa che adesso abbiamo chiuso il terminal, e non sappiamo bene quando lo riapriremo. Maersk non si è limitata a questo, ma ha anche chiuso gli uffici di tutte le altre controllate nel Paese: Egyptian Drilling Company, Maersk Line, Safmarine e Damco, per un totale di 7.000 dipendenti a casa.
Le cose non vanno meglio nell’altro grande porto egiziano, quello di Alessandria: parlando al Lloyd’s List, il direttore commerciale della Tarros, Giovanni Bandini, ha sottolineato che il problema non è tanto o non è ancora arrivare nei porti, quanto piuttosto fare uscire la merce, dato che il sistema doganale è fermo. Gli emiratini di Dp World hanno fermato le loro attività ai terminal Ain Sukhna, 120 chilometri a Sud del Cairo. Ma c’è di più: anche le banche o non funzionano, oppure lavorano solo a singhiozzo. E questo crea dei grossi problemi sui pagamenti delle lettere di credito.
Intanto molte compagnie stanno cambiando la rotazione delle proprie navi, comprese quelle programmate da compagnie crocieristiche: è il caso di Costa Crociere, non solo per la tappa ad Alessandria, ma anche per quella a Tunisi.
Da Shippingonline
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02 febbraio 2011
CAOS IN EGITTO
CANALE DI SUEZ,
ARRIVANO I MILITARI
L’INTERO sistema dei porti egiziano è andato in tilt, dalla gru alla dogana.
A funzionare ancora con regolarità è solo il Canale di Suez - ieri per la via d’acqua sono transitate 65 navi - sul quale da subito si erano concentrate le preoccupazioni degli operatori per una sua possibile chiusura. La struttura, terza fonte di reddito dell’Egitto, è stata messa sotto il controllo dei militari. Diversa è la situazione per le strutture portuali: Apm Terminals, la società terminalistica del gruppo danese Maersk, ha deciso di fermare le attività presso il Suez Canal Container Terminal di Port Said - il maggiore scalo di trasbordo del Mediterraneo orientale - sottolineando in una nota ai clienti che «le condizioni operative al momento non sono chiare».
Come dire: la situazione è talmente confusa che adesso abbiamo chiuso il terminal, e non sappiamo bene quando lo riapriremo. Maersk non si è limitata a questo, ma ha anche chiuso gli uffici di tutte le altre controllate nel Paese: Egyptian Drilling Company, Maersk Line, Safmarine e Damco, per un totale di 7.000 dipendenti a casa.
Le cose non vanno meglio nell’altro grande porto egiziano, quello di Alessandria: parlando al Lloyd’s List, il direttore commerciale della Tarros, Giovanni Bandini, ha sottolineato che il problema non è tanto o non è ancora arrivare nei porti, quanto piuttosto fare uscire la merce, dato che il sistema doganale è fermo. Gli emiratini di Dp World hanno fermato le loro attività ai terminal Ain Sukhna, 120 chilometri a Sud del Cairo. Ma c’è di più: anche le banche o non funzionano, oppure lavorano solo a singhiozzo. E questo crea dei grossi problemi sui pagamenti delle lettere di credito.
Intanto molte compagnie stanno cambiando la rotazione delle proprie navi, comprese quelle programmate da compagnie crocieristiche: è il caso di Costa Crociere, non solo per la tappa ad Alessandria, ma anche per quella a Tunisi.
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