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Escursione a: LE HAVRE (Francia)

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Messaggio  ivanapi Mer 26 Gen 2011, 00:00

Le Havre

e.La città alta, è costituita da sobborghi residenziali. Si tratta di altopiani inframmezzati da valloni aridi e zone terrazzate. La parte nord-ovest, è la più alta (tra 90 e 115 metri d’altitudine). Il Capo Hève è situato a 100 metri circa.
Il clima

In conseguenza della sua posizione sul litorale della Manica, il clima di Havre è oceanico. I giorni con minore vento sono rari ed i venti dominanti, che provengono da sud-ovest, portano l’influsso del mare tutto l’anno. Secondo i rilievi della stazione meteorologica di Capo Hève (1970-1999), ci sono 24 giorni all’anno in cui la temperatura scende sotto gli 0 °C e 14 giorni che è sopra i 25 °C.

=== Spazi verdi === certo,questi sono veri e propri spazi verdi e belli La città ha saputo conservare degli estesi spazi verdi (700 acri circa): oltre alla moltitudine di parchi nella città bassa, la foresta di Montgeon è il vero polmone verde della città. Vi si trovano dei laghi, un camping, una serra tropicale, una voliera... è costituita dai resti della grande foresta che ricopriva tutta la regione di Caux durante la preistoria. È stata acquistata dalla municipalità nel 1902 e sistemata da Michel Bejot tra il 1966 ed il 1971. Gli altri spazi verdi sono:
Il parco Hauser

* Il parco di Rouelle: 150 ettari di bosco, di paludi e di stagni, 20 km di sentieri, un arboreto con 200 essenze differenti, un centro equestre.
* I giardini della spiaggia: una duna artificiale di sabbia con piante di ammofila, un fiume d’acqua dolce cosparso di piante acquatiche ed un prato all’inglese.
* Il giardino di Saint-Roch: situato nel centro della città ricostruita da Auguste Perret, si trova al posto di un vecchio cimitero per appestati. È stato aperto nel 1868 ed ha subito dei profondi rimaneggiamenti dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
* I giardini del Municipio, che rispecchiano la trama urbanistica voluta da Perret. Sono dei giardini alla francese decorati da fontane e da più di 1.000 m2 di aiuole fiorite.
* Il parco Hauser che si compone di un giardino paesaggistico e di una foresta naturale su una superficie di 7.000 m2. È un rifugio per i rapaci in pieno centro città.
* I giardini del priorato di Graville, sistemati su un terrazzamento che strapiomba sulla Senna.

Storia

La città di Havre è relativamente recente, fu fondata l'8 ottobre 1517 da Francesco I. Conobbe un forte incremento demografico grazie al dinamismo del suo porto. I bombardamenti del 1944 segnarono una divisione importante nella storia della città e nello spirito dei suoi abitanti. Oggi, i progetti urbani e portuali si moltiplicano, per fare fronte alle sfide economiche e sociali del XXI secolo.


Qualche vestigia preistorica è stata riesumata nella regione dell’estuario e nella foresta di Montgeon.
Nell’antichità, il traffico fluviale sulla Senna è in relazione con il dinamismo delle città dell’estuario (porto di Caracotinum, incentrato su Harfleur) ed una strada romana porta da Lillebonne (Luliobona) a Sainte-Adresse (capoluogo della regione Pays de Caux) passando per il territorio dell’attuale comune di Havre; molti siti archeologici del periodo romano sono stati ritrovati dagli archeologi nell’agglomerato attuale.
Durante l’alto Medio Evo, il porto dell’Eure è situato a sud-ovest di Harfleur, sulla riva marittima della Senna e serve da riparo alle navi in attesa dell’alta marea, che permette di entrare nel porto, quello di Havre non esiste ancora. Nell’XI secolo, viene costruito il porto di Honfleur, sulla riva sud dell’estuario della Senna. Le navi troppo cariche, non possono risalire il fiume, pertanto si utilizzano gli avanporti di Chef-de-Caux, a nord-ovest dell’Havre attuale, Harfleur e Leurre. L’estuario allora, non ha che qualche villaggio di pescatori ed agricoltori, ed è anche in quest’epoca che si organizzano le prime parrocchie. Dopo la guerra dei cent’anni, la rinnovata economia e la crescita degli scambi transatlantici fanno germogliare il progetto di un nuovo porto sulla riva nord dell’estuario della Senna. L’insabbiamento del porto di Harfleur ed il timore di uno sbarco inglese, portano Francesco I a fondare il porto di Havre e con lui la città.

Il re nell'agosto 1520 rese perpetui i privilegi degli Havresi. La funzione militare è anch’essa incoraggiata, Le Havre è uno dei punti di raccolta della flotta francese durante le guerre. Gli arsenali si sviluppano e le navi partono verso Nuove Terre, il nuovo mondo attira avventurieri e qualcuno parte anche da Havre. Alla fine del XVI secolo, il contrabbando prende il sopravvento e Le Havre vede arrivare i prodotti americani, come: il cuoio, lo zucchero, il tabacco.
Nel 1536, sono intrapresi da Guillaume de Marceilles, i primi lavori di costruzione della futura cattedrale di Notre-Dame e nel 1541, Francesco I incarica l’architetto italiano Girolamo Bellarmato, di progettare le fortificazioni e l’impianto urbanistico della città. Gli vengono concessi i pieni poteri e pertanto organizza il quartiere di Saint-François secondo norme ben precise.
Le Havre durante le guerre di religione

La Riforma in Normandia conosce un successo relativo, i piccoli nobili di Caux ne sono influenzati, tanto che nel 1561, viene costruita una chiesa protestante. L’8 maggio 1562, gli Ugonotti attaccano Havre ma, temendo un controattacco delle armate reali, si ritirano verso gli Inglesi, che inviano delle truppe, 6.000 fanti e 300 cavalieri comandati dal conte di Warwick, occupano la città e costruiscono il forte Warwick oltre a quattro bastioni, in virtù del trattato di Hampton-Court. Le truppe di Carlo IX, comandate dal connestabile di Montmorency, attaccano Le Havre nel luglio 1563 e gli Inglesi sono finalmente cacciati, il forte Warwick è distrutto su ordine del re di Francia.

Abitazioni del XVII e XVIII secolo

La funzione di difesa di Havre è riconfermata e l’opera di ammodernamento del porto inizia nel XVII secolo, su ordine del cardinale Richelieu, governatore della città e primo ministro di Luigi XIII, viene sistemato l’arsenale, le difese sono rinforzate e costruita una fortezza.
Alla fine del XVIII secolo, la cittadella è abbandonata e diventa una semplice caserma.
Le Havre afferma la sua vocazione marittima ed internazionale soprattutto nel corso del XVII secolo, dal 1642, si installa la Compagnia Inglese delle Indie Orientali, si importano prodotti esotici (zucchero, cotone, tabacco, caffè e diverse spezie) e la tratta dei Neri, particolarmente nel XVIII secolo, arricchisce i mercanti Havresi. Tuttavia il commercio marittimo è sottomesso alle relazioni internazionali ed al contesto europeo, le guerre di Luigi XIV e di Luigi XV interrompono solo momentaneamente lo sviluppo di Havre. Gli Inglesi bombardano a più riprese la città.
Lo sviluppo economico di Havre si traduce in un incremento della popolazione (20.000 abitanti nel 1789), ma anche in una trasformazione del porto e della città, con installazioni di manifatture di tabacco nel quartiere di Saint-François e l’ampliamento dei cantieri navali. Nel 1786, durante una visita di Luigi XVI, il re approva il progetto d’espansione della città ed è Lamandé che si incarica di moltiplicare per quattro la superficie della medesima.

Il periodo 1850-1914 costituisce l’epoca d’oro di Havre, in effetti se non si considera qualche anno di depressione (guerra di secessione americana e guerra franco-prussiana), il commercio esplode e la città s’abbellisce di costruzioni importanti (grandi viali, municipio, palazzo di giustizia, nuova borsa).
Gli effetti della rivoluzione industriale sono via via più visibili ad Havre, la prima draga a vapore è utilizzata nel 1831, i cantieri navali si sviluppano, Frédéric Sauvage mette a punto la sua prima elica ad Havre nel 1833, la ferrovia arriva nel 1847 e permette di togliere dall’isolamento la città. I docks sono costruiti nel medesimo periodo, come i magazzini generali e alla vigilia della Prima guerra mondiale, Le Havre è il primo porto europeo per il caffè, importa 250.000 tonnellate di cotone e 100.000 tonnellate di petrolio. Il settore industriale esiste ma, nel XIX secolo, resta minoritario, le industrie sono in relazione con il traffico marittimo (cantieri navali, raffinerie di zucchero, fabbriche di corde, ecc.). Il settore bancario si sviluppa, anche se è largamente tributario dell’estero. La città ha poche libere professioni e pochi funzionari, il numero delle scuole resta insufficiente fino agli anni ‘70.
Il porto è sempre la porta dell’America, riceve prodotti tipici (caffè, cotone), mentre le navi europee portano legna, carbone e grano dal nord Europa, vino e olio dal Mar Mediterraneo. L’abolizione della tratta dei Neri porta ad una modifica dei traffici, Le Havre rimane un punto di passaggio per gli emingranti negli Stati Uniti ed i viaggi transatlantici diventano importanti nella seconda metà del XIX secolo. Nel 1913 dei 741.000 passeggeri che transitano per Le Havre, 150.000 vanno verso gli Stati Uniti, è l’inizio dell’era dei transatlantici che faranno la fierezza degli Havresi.
Dagli anni ’30, Le Havre diventa una stazione balneare frequentata dai Parigini; infatti la creazione dei bagni marittimi risale a quest’epoca, è nel 1890 che viene costruito il viale lungomare, dove domina la città marittima, il casinò Marie-Christine è del 1912 ed il palazzo delle Regate del 1906, simboli della borghesia. La fine del XIX secolo e della Belle époque, preannunciano tensioni sociali esacerbate dall’inflazione e dalla disoccupazione ed a partire dal 1886 le agitazioni operaie, sostenute dai socialisti, scuotono la città.
Tempi di guerra (1914–1945) [modifica]
Le Havre negli anni '20

Il bilancio di vite umane della Prima guerra mondiale per la città è molto pesante, circa 6.000 morti, la maggior parte soldati partiti per il fronte. La città è risparmiata dalle distruzioni massicce, perché il fronte è situato più a nord; tuttavia molte navi, nella rada di Havre, sono silurate ed affondate dai sottomarini tedeschi. Uno dei fatti rilevanti della guerra è l'installazione del governo belga a Sainte-Adresse, nella periferia di Havre, per fuggire l'occupazione tedesca e la città serve all'Intesa come base di retrovia, in particolare per le navi da guerra inglesi.
Il periodo tra le due guerre è segnato dall'arresto della crescita demografica, le agitazioni sociali e la crisi economica. Alla fine della guerra l'inflazione, porta alla rovina numerosi benestanti, la città è diventata largamente operaia. La penuria ed il caro vita provocano il grande sciopero del 1922, nel corso del quale viene proclamato lo stato d'assedio. Nel 1936 la fabbrica Bréguet di Havre è occupata dagli scioperanti: è il debutto del movimento operaio, sotto la guida del Fronte Popolare. Sul piano economico, la forte crescita della seconda metà del XIX secolo sembra conclusa, i porti del nord d'Europa fanno una concorrenza spietata a Le Havre ed i grandi lavori di ammodernamento portuario subiscono un rallentamento; nonostante ciò, le importazioni di petrolio continuano ad aumentare, pertanto nascono le raffinerie ad est di Havre. La crisi mondiale del 1929 e le misure protezionistiche non incoraggiano lo sviluppo del commercio. Solo il transatlantico Le Normandie parte per New York nel 1935 ma, rapidamente si profilano nuove minacce di guerra ed il pericolo nazista.
I Tedeschi occupano Le Havre a partire dalla primavera del 1940, con una guarnigione che conta 40.000 soldati, trasformano la città in base militare ed alimentano la Festung Le Havre, linea di casematte, bunkers e batterie d'artiglieria e questo dispositivo viene integrato nel muro dell'Atlantico. Per gli Havresi la vita quotidiana si fa difficile a causa della penurie, della censura, dei bombardamenti e della politica antisemita, molti havresi partono. La resistenza avrese è costituita attorno a numerosi centri come il groupe du lycée du Havre o ancora quello dei Vagabond Bien-Aimé. Questi gruppi partecipano sotto la direzione degli Inglesi ad azioni di sabotaggio in vista dello sbarco del 6 giugno. Durante la seconda guerra mondiale, Le Havre subisce 132 bombardamenti, ma le distruzioni più importanti avvengono il 5 ed il 6 settembre 1944, allorché gli alleati bombardano il centro della città ed il porto per indebolire gli occupanti.
L'obiettivo è quello di facilitare i rifornimenti e l'avanzamento delle truppe alleate che sbarcheranno tre mesi dopo nella Bassa Normandia. Il bilancio dei bmbardamenti è pesante: 5.000 morti, 80.000 senza tetto, 150 ettari rasi al suolo, 12.000 immobili distrutti. Il porto è distrutto, 350 relitti giacciono sul fondo del mare e sia la rada che l'estuario della Senna sono minati.
La storia recente di Havre [modifica]

* La ricostruzione

Nella primavera del 1945, il Ministero della Ricostruzione e dell’Urbanistica affida il progetto di ricostruzione del centro della città di Havre allo studio Perret, che pensa di radere al suolo tutte le vecchie strutture ed applicare le teorie del classicismo strutturale. Il materiale ritenuto idoneo per l’edificazione degli edifici è il calcestruzzo e la pianta è una trama ortogonale.

* Le difficoltà economiche

Sono dovute alla deindustrializzazione ed alle trasformazioni del commercio portuale; inoltre la crisi petrolifera spiega anche il ristagno industriale della metà degli anni ’70. Le Havre rimane una roccaforte comunista fino agli anni ’90; in seguito la città inizia un processo di riconversione e la municipalità opera per la rinascita del porto rafforzando la sua immagine.
Evoluzione demografica [modifica]

Le Havre è il più grande comune della Normandia per numero di abitanti ma, il suo agglomerato non arriva che al secondo posto, dopo Rouen.
Il centro della città [modifica]

In gran parte distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, il centro della città è stato ricostruito in base al progetto dello studio Perret, diretto dall’architetto francese Auguste Perret. Solo il municipio (1952-1958) e la chiesa di San Giuseppe (1951-1957) (107 m di altezza) sono stati progettati personalmente da Auguste Perret. L’UNESCO il 15 luglio 2005, complimentandosi per il lavoro di ricostruzione, ha iscritto il centro della città di Havre nel patrimonio mondiale dell’umanità. Lo spazio di 133 ettari rappresenta secondo l’UNESCO “un esempio eccezionale dell’architettura e dell’urbanistica del dopo guerra” è uno dei rari siti contemporanei iscritti in Europa, raggiungendo così il Parco Güell a Barcellona, le case Art Nouveau di Victor Horta in Belgio e le vecchie acciaierie di Völklingen in Germania. Un’altra opera architettonica interessante nel centro città è quella dello Spazio Oscar Niemeyer, realizzata nel 1982 dallo stesso architetto e chiamata Il Vulcano, per la forma dell’edificio.
Di fronte alla riconversione industriale, la città ha incontrato difficoltà economiche rilevanti, una delle conseguenze è la notevole diminuzione della popolazione, che aveva 219.583 abitanti nel 1975, ed è diminuita del 12% a partire da questo anno. Contemporaneamente, il municipio ha riorganizzato la zona delle stazioni, così la stazione stradale (autobus, vetture, taxi) è stata risistemata ed ora è posta nei pressi della stazione ferroviaria. Gli investimenti privati sono molti e comprendono anche tutto l’accesso ad Havre, che si è vista trasformata.
I quartieri periferici

Negli anni ‘90, il municipio, con gli aiuti europei, sviluppa e riconverte le zone sud di Havre: trasformazione dei bacini in sala di concerto (Docks Océane), d'esposizione (Docks Café), in museo (il vecchio Museo Marittimo e Portuale, che ha chiuso per preparare il suo trasloco nell'ambito della Città del Mare), in casinò provvisorio (che prenderà il posto del vecchio palazzo della borsa nel 2006, una volta che i lavori di riorganizzazione saranno terminati), la nuova camera di commercio e d'industria ed il nuovo polo medico.
Nell'ottobre 2004, l'Agenzia Nazionale per il Rinnovamento Urbano (ANRU) ha firmato con il municipio di Havre la prima convenzione per finanziare la riqualificazione dei quartieri della periferia. Questa convenzione porterà più di 300 milioni di euro per le grandi opere dei quartieri della zona a nord, dove risiedono circa 41.000 abitanti, tutto questo permetterà di demolire e ricostruire più di 1.700 alloggi.

Musei e luoghi di esposizione [modifica]

* Museo delle Belle Arti André Malraux
* Museo marittimo
* Museo dell’Abbazia di Graville
* Museo della Vecchia Havre
* Museo di storia naturale
* Spazio marittimo e portuario dei docks Vauban

Primo porto francese per il traffico dei container, si posiziona al secondo posto dopo Marsiglia per volume di traffico delle merci; inoltre per quanto concerne il traffico dei container è al nono posto in Europa. Il porto si sviluppa nel XVI secolo e dispone di numerosi vantaggi per la sua posizione geografica, è il porto più a ovest nella Manica, che è il mare più frequentato del mondo. È un porto d’estuario ed ha alle spalle un hinterland popolato e ricco (agglomerati come Rouen e Parigi), è ben collegato con una densa rete di vie di comunicazione: autostrade, ferrovie, canali, è in continua espansione ed ammodernamento, per aumentare i traffici e per diminuire i tempi d’attesa delle navi.
Tutto ciò non deve comunque fare dimenticare il piccolo porto da pesca che si trova nel bacino della Cittadella.
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