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GRIMALDI LINES:UN TERMINAL A CATANIA?

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Messaggio  ivanapi Sab 06 Lug 2013, 16:02

Grimaldi, obiettivo
porto di Catania

Barcellona - All’inizio di questa settimana il gruppo Grimaldi ha aperto il nuovo terminal di Barcellona, 63 mila metri quadrati che diventeranno la testa di ponte dei collegamenti marittimi con l’Italia - non solo per la compagnia napoletana, ma anche per la Grandi Navi Veloci di Genova. L’investimento vale 20 milioni di euro, e a Barcellona l’inaugurazione è stata salutata con un corposo dispiegamento di autorità, a partire dal ministro dei Trasporti spagnolo, Ana Pastor.

Tuttavia, i Grimaldi non hanno intenzione di concludere con la città catalana gli investimenti in nuovi terminal, e come confermato al Secolo XIX dall’amministratore delegato del gruppo, Manuel Grimaldi, uno dei prossimi appuntamenti potrebbe essere il porto di Catania: «Da quella città operiamo linee su Genova, Malta. Salerno, Livorno. In Grecia ci arriviamo con il collegamento a Patrasso. Una concessione sarebbe auspicabile». Che poi i Grimaldi riescano a ottenere quelle aree è un altro paio di maniche, ma sicuramente è da segnalare l’estensione della rete della compagnia napoletana - oggi tra i maggiori operatori mondiali di traghetti e car-carrier - che si accompagna al recente dibattito sull’autoproduzione in banchina (cioè la possibilità di conferire ai marittimi alcune mansioni operative dei portuali) di cui i sono il maggiore sponsor, e all’arrivo ad ottobre, in sostituzione di Paolo d’Amico, dello stesso Manuel Grimaldi alla guida della Confitarma, l’associazione degli armatori italiani.

Come spiega Cosimo Aiello, commissario straordinario per il porto di Catania, la gara per la nuova Darsena Traghetti dello scalo etneo sarà indetta il prossimo anno: «Il nostro augurio ovviamente è che tutte le maggiori compagnie internazionali decidano di parteciparvi». Il piano regolatore portuale di Catania (nato nel 2004, rivisitato lo scorso anno, comunque ancora al centro di un intenso dibattito in città) prevede l’apertura della cinta doganale, un ampio porto turistico e un moderato aumento delle superfici per quanto riguarda il traffico dei traghetti e quello delle crociere.

La rincorsa ai traffici ro-ro è un’evoluzione degli ultimi anni. Caso esemplificativo è il porto petrolifero di Augusta, sempre sulla costa orientale siciliana, che dopo aver rincorso per anni l’idea di un maxi-terminal container per gareggiare con Gioia Tauro, ha poi deciso gradualmente, dal 2010, di puntare con più decisione sui traffici traghetti e merci varie. Tant’è vero che proprio su Augusta lo zio di Manuel, Aldo, è tornato lo scorso anno a fare l’armatore “operativo” - senza cioè limitarsi più a noleggiare a terzi le proprie navi - impiegando l’ “Audacia” della sua Grimaldi Holding in un collegamento con Salerno, e da ieri anche con Malta.

Alberto Quarati


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