Crociere: domanda forte, nonostante tutto

Crociere: domanda forte, nonostante tutto

NAVIGARE

01-10-2012 NUMERO: Giornale Online

Splende sempre il sole sul settore delle crociere, nonostante tutto. Anche il 2012, dopo la netta flessione seguita all’incidente di inizio anno della Costa Concordia, promette di chiudersi con un trend in crescita, come confermano i dati presentati durante il convegno di apertura di NoFrills.



«Ad agosto la domanda di crociere in Italia ha segnato +12% per tutte le compagnie, e ancora a settembre siamo sul +3%, segno che persino la destagionalizzazione sembra funzionare in un anno difficile come questo – ha sottolineato Daniela Mastropasqua, account manager Home & Lifestyle Consumer Choices Gfk Retail and Technology – In questa tendenza ha giocato sicuramente un ruolo importate il fenomeno delle prenotazioni last minute, una novità per il settore che però farà sentire i suoi effetti negativi sui margini di fine anno».



Lo sforzo congiunto delle compagnie
A tirare fuori dalle difficoltà un settore che a febbraio (e in primavera) aveva fatto registrare una pesante perdita di “popolarità” e di prenotazioni da parte delle agenzie, è stato uno sforzo congiunto di tutte le principali compagnie. «In un Paese dove si fatica a fare sistema, c’è stato un bell’esempio di sforzo congiunto per comunicare ad agenti e consumatori la grande sicurezza del prodotto crociere», ha confermato Domenico Pellegrino, managing director MSC Crociere.



Il problema semmai sta a più a monte, e riguarda i “soliti” mali italiani: dalla mancanza di una cabina di regia a livello nazionale all’insufficienza di strutture portuali adeguate ai tempi e alle necessità di navi di dimensioni sempre più gigantesche. «Eppure il mercato in Italia è cresciuto sempre in positivo dal 2010, e anche nel difficile 2011 ha segnato un +16%, pari a 11 milioni di passeggeri per un volume di affari da 4,5 miliardi di euro», ha precisato Sergio Senesi, presidente di Cemar Agency Network di Genova. E per il 2013, le attese parlano di un aumento dei passeggeri (+1%), ma di meno navi (-4%) in transito dai porti italiani. «Eppure – ha aggiunto Senesi – basterebbe fare poche cose, come creare un sistema dei porti e strutturare le banchine in modo moderno ed efficiente, per avere due milioni di passeggeri in più all’anno». Un risultato non da poco, in un settore che in Italia crea occupazione per 100mila addetti e muove decine di miliardi di euro.



Senesi ha poi lanciato un segnale d’allarme: «Nel corso del 2013 assisteremo purtroppo a una drastica diminuzione se non alla scomparsa degli scali in alcuni porti minori, quali Portofino, quasi -50%, Ischia e Porto Cervo. Si tratta degli effetti negativi del decreto Salva Coste, con il quale abbiamo perso circa 40mila passeggeri nel settore delle crociere di lusso: nonostante l’impegno profuso dalle istituzioni locali, gli armatori hanno giustamente preferito rivolgersi a destinazioni vicine e maggiormente garantite, favorendo anche così i porti della Costa Azzurra e della Corsica».



Civitavecchia primo porto italiano nel 2012
Tra i dati diffusi a NoFrills, spicca quello riguardante i porti italiani,: Civitavecchia si conferma alprimo posto nel 2012 (con oltre 2.450.000 passeggeri movimentati), seguito da Venezia, Napoli e Livorno (che per la prima volta supera quota 1.000.000 di passeggeri movimentati). Eccellente la performance di Genova, che si contenderà con Savona la quinta posizione.



Il 2013 porterà invece importanti variazioni nella classifica. Genova guadagnerà due posizioni, superando i 1.100.000 passeggeri movimentati, piazzandosi così in terza posizione dopo Civitavecchia e Venezia e prima di Napoli, Savona e Livorno. Sempre nel 2013 cinque porti supereranno quota 1.000.000 di passeggeri (Civitavecchia, Venezia, Genova, Napoli e Savona), altri tre si assesteranno tra i 500.000 e il 1.000.000 (Livorno, Bari e Messina).



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