Stazione marittima Napoli, verso quota 1,3 milioni di passeggeri.

ivanapi Mer 30 Mar 2011, 14:40

30 marzo 2011
STAZIONE MARITTIMA
NAPOLI VERSO QUOTA
1,3 MILIONI DI PASSEGGERI

Napoli. Cresce con un nuovo centro commerciale la Stazione Marittima di Napoli che quest’anno punta ad ospitare un milione e trecentomila passeggeri. In vendita non griffe internazionali, grandi marchi gettonati, ma il top della produzione regionale, quei prodotti che caratterizzano Napoli e la Campania e che, soprattutto, incontrano il gusto dei crocieristi. La Galleria del mare si sviluppa su cinquemila metri quadri, conta centocinquanta dipendenti, ha comportato cinque anni di lavoro e, finora, un investimento di 25milioni di euro compresa la parte convegnistica e la zona di check in e check out. Tra un anno, invece, sarà pronta la discoteca, il ristorante a picco sul mare ed altri 3500 metri quadrati destinati sempre a spazi commerciali.

Lo splendido palazzo della Stazione Marittima, progettato dall’architetto Cesare Bazzani ed inaugurato nel 1936, si sviluppa principalmente su un piano, all’altezza del ponte di sbarco delle navi da crociera. Per i passeggeri che concludono la propria vacanza o fanno tappa nella città (un totale di circa un milione250mila nel 2010) ci sarà ad accoglierli un’intera galleria di negozi che andrà dagli storici corallifici torresi al merchandising della Società Sportiva Calcio Napoli, dalle porcellane di Capodimonte alle famose cravatte di Marinella ai prodotti tipici delle terre campane come le Cantine Astroni.

«Ma i destinatari della suggestiva Galleria del Mare non sono solo i crocieristi – spiega Nicola Coccia, presidente di Terminal Napoli Spa, la concessionaria che gestisce la struttura ed il traffico crocieristico - ma anche i cittadini, soprattutto quando sarà completata con bar e ristoranti. E’ il mare che incontra la città. La partenza della Galleria del Mare- continua Coccia – assume anche un altro importante significato: l’inizio di una fase di cambiamento, lo step di partenza per l’utilizzo del waterfront che stenta a decollare, lo scenario del possibile e del fattibile per la Napoli del futuro».
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