Il maltempo riporta Costa Crociere a Genova

Riceviamo e pubblichiamo
Per una volta a Genova possiamo ringraziare il maltempo, anche se nessun beneficio o quasi abbiamo usufruito da questo imprevisto attracco. Nel capoluogo ligure è arrivata in modo inaspettato la Costa Serena, che in arrivo da Civitavecchia, avrebbe dovuto attraccare a Savona per far scendere la maggior parte dei crocieristi ed imbarcare i nuovi passeggeri che sarebbero dovuti partire in per la crociera di Capodanno nel Mediterraneo.
I passeggeri scesi non erano certo con il morale giusto per portare dei benefici reali alla nostra città. Si, perché dopo quattro ore di attesa al largo del porto di Savona, con inevitabili perdide delle coincidenze di aerei, treni, auto e amici in attesa nel porto. La compagnia ha deciso di dirottare la nave e fare rotta su Genova. Sono cose che accadono d'inverno direte, ma se da un lato la compagnia ligure ha dovuto riorganizzare il tutto, ovvero, trasferimento dei passeggeri in partenza da Savona a Genova, con successivo trasferimento dei passeggeri in arrivo a Genova per Savona per chi doveva ritirare l'auto; riorganizzazione dei voli di rientro dei passeggeri che avevano il pacchetto volo, va aggiunta la difficoltà di tutti quelli che voli, treni ed altri mezzi li hanno organizzati da soli con relativa perdita di denaro.
Genova non ha risposto all'altezza di una storica città marinara. La Stazione Marittima che doveva rimanere chiusa per le ferie natalizie, non è riuscita ad organizzarsi nelle ore che hanno portato da Savona a Genova la Costa Serena. Nessuna assistenza locale, mancanza di bar aperti, polizia quasi inesistente con relativa confusione all'uscita del Terminal, con pullman e auto dei parenti dirottati ferme in modo selvaggio in attesa dei loro cari e amici in arrivo, una confusione da terzo mondo.
Tutto ciò mi ha riportato alla mente l'arrivo inaspettato della nave, su cui ero a bordo, sull'isola di Rodi in pieno inverno e sempre per il maltempo. Accoglienza sul posto in poche unità al nostro arrivo, ma a pieno regime dopo un ora, negozzi nel terminal e il bar aperto, negozzi che via via si passavano parola aprivano con la città che da deserta prendeva vita, il tutto per sole poche ore di sosta.
Riflessione:
A Genova ci lamentiamo della crisi, ma non siamo anche noi incapaci di vendere il nostro prodotto?
Sabrina love Genova

Decisamente i crocieristi non mi fanno pena: chi si imbarca in inverno sa che queste cose possono succedere; quello che fa pena è l'organizzazione del porto di Genova, in cui, troppi poteri che tirano il timone da parti opposti ne stanno decretando la fine.

Dalla mail inviata da "Sabrina love Genova", trapela tutta l'amarezza di una cittadina o commerciante che vede la sua città morire lentamente.
Purtroppo si tratta di una situazione che riguarda tutte le città italiane senza esclusione di nessuna.
Le così dette metropoli come Roma, Milano, Napoli e Torino ne sono un esempio.

Tutto cio' che ha scritto la signora Sabrina di Genova è quello che io intendevo per Ancona.
Ciao

Bisogna tenere presente anche la difficcoltà a reperire personale in pieno periodo di vacanze natalizie, in un giorno che non doveva attraccare nessuno. Il porto di Genova ha i suoi problemi, ma in questo caso non darei la colpa all'autorità portuale.
Per quanto riguarda i commerciante, se non sono stranieri, difficilmente aprono di domenica figuriamoci a Santo Stefano.

Situazione estrema che ha portato molti disagi ai crocieristi.

Amici,

La cecità dei politici è davvero incredibile. Città come
Ancona, Genova e Trieste abbandonate al loro destino.
Forse sperano in un aiuto dell'UE.....allora è davvero
finita per sempre!

Scusate, ma io non sono questa volta molto d'accordo con Sonia, o meglio, non lo sono per quanto riguarda la parte riguardante i funzionari addetti alla stazione marittima. Essi svolgono una funzione pubblica importantissima, e in casi di emergenza, soprattutto in inverno, dovrebbero essere reperibili in breve tempo: solo in questo modo si assicura un servizio ineccepibile per quello che dovrebbe essere il principale porto italiano.
Per i commercianti sono invece perfettamente d'accordo con voi: hanno quello che si meritano, anche se, in questo caso, l'indotto non sarebbe stato moltissimo poiché si trattava per la maggior parte dei passeggeri di un home port.